RICONCILIAZIONE GIUBILARE
Carissimi,
come annunciato nella lettera del mese di dicembre in questo foglio parrocchiale, la nostra comunità desidera proporre, in questo anno pastorale, l’impegno di riflettere, approfondire e vivere la Riconciliazione che ben si coniuga con la celebrazione dell’anno Giubilare per Napoli indetto dal nostro Cardinale dal titolo: Non chiudete le porte alla speranza. In questo modo ci viene offerta la possibilità di ricevere grandi grazie dal Signore e innumerevoli stimoli per una vita cristiana rinnovata e testimoniata con amore e coraggio nella nostra contemporaneità. Ecco, si tratta proprio di questo: Rinnovare. Nella notte di Natale abbiamo detto che NASCE GESU’ e RINASCE L’UOMO. Abbiamo bisogno tutti di rinascere, di prendere coscienza e sperimentare le grandi potenzialità e gli splendidi doni che Dio ha messo in noi e a nostra disposizione.
È necessario operare una RICONCILIAZIONE vera e autentica che coinvolga la vita spirituale e materiale nelle relazioni con Dio e con l’uomo: Riconciliati da Dio per riconciliarsi con l’uomo.
Prima di tutto riconciliazione è un’azione di Dio che nel Figlio Cristo Gesù ci offre il suo amore incondizionato di Padre, la nostalgia di sé e ci attrae al suo cuore, ricco di misericordia e di perdono, attraverso la consolazione dello Spirito Santo. A noi uomini, figli di Dio troppo spesso ingrati, sbadati e peccatori, viene versato il dono immenso di essere e vivere come figli nel Figlio Gesù, morto per i nostri peccati e risorto per dare fondamento e certezza alla nostra speranza.
Lasciatevi riconciliare con Dio scrive S. Paolo ai cristiani di Corinto con un richiamo accorato che ancora oggi risuona nelle nostre orecchie, ma non trova pieno ascolto in quanto siamo distratti, preoccupati, impegnati e in tutt’altre faccende affaccendati.
Sono io che ho bisogno di sperimentare la grazia di sentirmi in pace con Dio, con me stesso e con coloro che mi vivono accanto.
In pace con Dio è il primo passo per essere in pace con il mondo intero. Credo che per noi, uomini e donne di questo nuovo millennio cominciato con anni di confusione esistenziale ed etico-morale nell’identificare, definire e realizzare i valori fondanti e fondamentali, questa realtà dello spirito e dell’interiorità non sia assolutamente da sottovalutare o snobbare. Ho la convinzione che chi non prende in seria considerazione la dimensione spirituale dell’uomo, deruba se stesso di una parte fondamentale della sua essenza e si preclude in modo ampio la possibilità di vivere in pienezza la sua esistenza. Mi sento di dover evidenziare che da più parti è in atto un processo di demolizione del concetto di Assoluto e di Dio (concetto sperimentato e naufragato) come punto di riferimento per i valori e per viverli come tali.
In pace con se stessi è il secondo passo per essere in pace con il mondo. Credo sia urgente oggi ridefinire l’uomo nella sua interezza per costruire progetti di vita serena e realizzata. E’ per questo che diventa indispensabile la riconciliazione con se stessi, la propria storia, il proprio passato e le storture del presente riaccendendo sempre la speranza nel quotidiano vissuto da protagonisti e responsabili della propria felicità; in questa prospettiva l’inferno non è un castigo di Dio, ma la follia dell’uomo che vive senza valori e incapace di relazioni sincere. Quanto sarebbe bello alla sera, quando tutto tace e ti trovi da solo con la tua anima, sentirti soddisfatto della tua giornata, della tua vita gustando questo dono grande che puoi fare a te stesso e ti accorgi che è il dono meraviglioso consegnato a te dal Signore per illuminare la tua esistenza ingarbugliata condotta su strade lontane, assurde e inconcludenti.
In pace con gli altri riconosciuti come compagni di viaggio nel quadrante del tempo, accolti come fratelli nella dignità umana e fratelli in Cristo nella salvezza offerta dal Padre, realizzata dal Figlio e resa operante dallo Spirito Santo. Questa pace attesa, sospirata, desiderata è l’humus fertile dove seminare la vita, costruire la civiltà dell’uomo e, in questa, la comunità della Chiesa. Ma non ci può essere pace se, avendo sperimentato la riconciliazione come dono di Dio e della vita, non si offre ciò che si è avuto gratuitamente allargando la speranza per portare a maturazione la convivenza umana con lo stile di vita dell’amore condiviso.
Il nostro Cardinale introducendoci al Giubileo per Napoli ci provoca, con il coraggio della fede, a dire, e se serve, a gridare: BASTA! Basta alla rassegnazione, al fatalismo e all’immobilismo sociale; i basta non vanno sguaiati nei cortei o manifestazioni di piazza, troppo spesso sterili espressioni di violenza e sopraffazione, ma prendendosi cura, in concreto, dei bisogni dell’uomo, riconciliandolo con Dio aiutandolo a ricostruirsi la dignità in una città che risponda appieno alla sua vocazione intrinseca dell’accoglienza e della bellezza.
Il Giubileo avrà il percorso delle opere di misericordia:
- Visitare gli infermi.
- Dar da bere agli assetati.
- Vestire gli ignudi.
- Dar da mangiare agli affamati.
- Alloggiare i pellegrini.
- Seppellire i morti.
- Visitare i carcerati.
La strada sarà difficile, ma anche esaltante; sarà come scrivere insieme un Vangelo per l’uomo che oggi vive a Napoli, un libro che verrà scritto con la mano stessa di Dio che suscita in noi il desiderio di fare qualcosa di bello.
Quando entrerai nella nostra Chiesa-Santuario di Piedigrotta fermati un momento a leggere i messaggi che vengono esposti alla porta, sono provocazioni e consigli per una autentico percorso di riconciliazione e di attualizzazione del percorso giubilare. Sono convinto che dobbiamo tutti educarci al senso della riconciliazione approfondendo e vivendo la nostra fede in Gesù Cristo Salvatore, nel Padre ricco di misericordia e nello Spirito Santo Consolatore. Non ci resta che cominciare e proseguire nel santo cammino verso il cuore di Gesù, cuore aperto, che ci svelerà il progetto di salvezza che il Padre nutre per tutti gli uomini.
È giunto il momento di dire: ”FORZA NAPOLI” con il Signore potrai vincere la partita dell’Amore solidale, il popolo cristiano napoletano è con te… e allora: Palla al centro si comincia! Buona fortuna e ricorda che la fortuna aiuta gli audaci, non avere paura di rischiare per i fratelli…
Don Franco De Marchi
parroco