L’anima religiosa di Napoli si riappropria dell’edicola votiva della Madonna di Piedigrotta, a S. Caterina a Chiaia
E’ tornata al culto dei fedeli dopo un accurato restauro la tela raffigurante la Madonna di Piedigrotta nell’edicola votiva di via Santa Caterina civ.19, nei pressi di piazza dei Martiri, Napoli. La tela è stata riposizionata lunedì 31 maggio, ore 12, con la benedizione del parroco della Basilica di S. Maria di Piedigrotta Don Piero Milani; presenti Don Giuseppe Cipolloni, Abate Emerito dell’ordine dei Canonici Regolari Lateranensi e Don Giovanni Pochini, vice parroco. Hanno preceduto la benedizione alcune testimonianze di devoti storici come l’attore e regista Benedetto Casillo, che da oltre 40 anni porta avanti con altri parrocchiani il culto con la “Serenata alla Madonna” ricordando anche la pia pratica dei “Nove sabati” consolidata devozione popolare che un tempo vedeva coinvolte più zone di Napoli ma oggi solo la zona nei pressi della Basilica. Particolarità della pia pratica è la “voce”, di cui hanno dato un cenno Lucia e Fulvia, con cui alcuni fedeli, nel passato, alle prime luci del giorno richiamavano i devoti per dirigersi verso la Basilica e la presenza delle edicole votive dedicate consentiva un appuntamento e la ripresa del cammino verso la chiesa. La risolutezza e la devozione alla Madonna da parte del Diacono, l’avv. Giuseppe Fiumanò, e alla tela dell’edicola di Santa Caterina hanno dato la spinta al restauro e alla macchina burocratica riuscendo soprattutto ad individuare i due maestri del restauro, Arturo Masullo e Guido Balsamo, che hanno eseguito un magistrale intervento di recupero. Intanto, come accade nei film, il restauro si tinge di giallo per un post/segnalazione su facebook di Gaetano Bonelli, giornalista e curatore del Museo di Napoli “Materdei”: vedendo l’edicola priva della tela originaria ma con al suo posto una fotocopia della Madonna di Pompei pensa ad un atto vandalico o furto; la cosa non passa in silenzio per cui la stampa cittadina gli da eco. Il curatore Bonelli presente all’evento ha ringraziato il parroco Don Piero Milani per l’invito che gli ha consentito di chiarire l’equivoco ma al contempo di partecipare alla restituzione ai cittadini e ai fedeli di un simbolo della cultura e tradizione.
Articolo di Carla De Ciampis, giornalista