INCONTRARSI PER ASCOLTARSI
Come Chiesa italiana e come diocesi di Napoli stiamo vivendo questo tempo del Sinodo. Per i prossimi due mesi il cammino si farà all’interno delle nostre parrocchie: è questa la prima fase, detta dell’ASCOLTO, dove ogni comunità parrocchiale è invitata ad incontrarsi in gruppi, per affrontare le dieci tematiche proposte per un confronto, vero e approfondito, delle esperienze vissute all’interno delle nostre comunità.
Come ci chiedeva la Diocesi sono stati individuati due referenti parrocchiali, che assieme ai sacerdoti, all’equipe sinodale, aiutano a vivere tutto questo cammino, e soprattutto faranno la sintesi finale che verrà inviata alla nostra diocesi. Sono Fulvia Stellato e Ulrica De Georgio.
Il programma per questo mese di febbraio sarà molto intenso: come vedete dal manifesto qui accanto sono stati programmati DUE INCONTRI parrocchiali aperti a tutti, in piccoli gruppi, domenica 27 febbraio e 6 marzo, dalle 11,30 alle 12,30. In essi si rifletterà su quelle tematiche che sono state anticipate nelle domeniche precedenti, per dare a tutti la possibilità di riflettere e di approfondirle.
Già alcuni gruppi parrocchiali hanno iniziato a confrontarsi su alcune tematiche specifiche, ma non basta ascoltare chi vive la Chiesa, questa prima fase prevede e richiede l’ascolto di più persone possibili, per capire le difficoltà di oggi, le sfide e le motivazioni per cui tanti battezzati si sono allontanati dal cammino della Chiesa.
Papa Francesco suggerisce ALCUNI ATTEGGIAMENTI SPECIFICI per vivere bene questa fase dell’ascolto e del dialogo.
- Essere sinodali richiede di dedicare del tempo alla condivisione: Siamo invitati a parlare con autentico coraggio e onestà per vivere in modo integrato libertà, verità e carità. Tutti possono crescere nella comprensione attraverso il dialogo.
- L’umiltà nell’ascoltare deve corrispondere al coraggio nel parlare: Tutti hanno il diritto di essere ascoltati, così come tutti hanno il diritto di parlare. Il dialogo sinodale dipende dal coraggio sia nel parlare che nell’ascoltare. Non si tratta di impegnarsi in un dibattito allo scopo di convincere gli altri. Si tratta piuttosto di accogliere ciò che gli altri dicono come un modo attraverso il quale lo Spirito Santo può parlare per il bene di tutti (1 Corinzi 12,7).
- Il dialogo ci porta alla novità: Dobbiamo essere disposti a cambiare le nostre opinioni in base a ciò che abbiamo sentito dagli altri.
- Apertura alla conversione e al cambiamento: Spesso siamo resistenti a ciò che lo Spirito Santo sta ispirandoci a intraprendere. Siamo chiamati a mettere da parte quegli atteggiamenti di autocompiacimento e comodità che ci portano a prendere decisioni puramente sulla base di come le cose sono state fatte in passato.
- I sinodi sono un esercizio ecclesiale di discernimento: Il discernimento si basa sulla convinzione che Dio è all’opera nel mondo e noi siamo chiamati ad ascoltare ciò che lo Spirito ci suggerisce.
- Siamo segni di una Chiesa che ascolta ed è in cammino: Ascoltando, la Chiesa segue l’esempio di Dio stesso, che ascolta il grido del suo popolo. Il processo sinodale ci offre l’opportunità di aprirci all’ascolto in modo autentico, senza ricorrere a risposte preconfezionate o a giudizi preformulati.
- Lasciarsi alle spalle i pregiudizi e gli stereotipi: Possiamo essere appesantiti dalle nostre debolezze e dalla nostra tendenza al peccato. Il primo passo verso l’ascolto è liberare la nostra mente e il nostro cuore dai pregiudizi e dagli stereotipi che ci portano sulla strada sbagliata, verso l’ignoranza e la divisione.
- Sconfiggere la piaga del clericalismo: La Chiesa è il Corpo di Cristo arricchito di diversi carismi in cui ogni membro ha un ruolo unico da svolgere. Siamo tutti interdipendenti gli uni dagli altri e condividiamo tutti una pari dignità all’interno del santo Popolo di Dio. Ad immagine di Cristo, il vero potere è il servizio. La sinodalità chiama i pastori ad ascoltare attentamente il gregge affidato alle loro cure, così come chiama i laici a esprimere liberamente e onestamente le loro opinioni. Ognuno ascolta l’altro per amore, nello spirito della comunione e della nostra comune missione. Così la potenza dello Spirito Santo si manifesta in molteplici modi in tutto il Popolo di Dio e attraverso di esso.
- Combattere il virus dell’autosufficienza: Siamo tutti sulla stessa barca. Insieme formiamo il Corpo di Cristo. Mettendo da parte il miraggio dell’autosufficienza, possiamo imparare gli uni dagli altri, camminare insieme e metterci al servizio gli uni degli altri. Possiamo costruire ponti che oltrepassano i muri che a volte minacciano di separarci – età, sesso, ricchezza, abilità differenti, diversi gradi di istruzione, ecc.
- Superare le ideologie: Dobbiamo evitare il rischio di dare più importanza alle idee che alla realtà della vita di fede che le persone vivono in modo concreto.
- Far nascere la speranza: Fare ciò che è giusto e vero non è finalizzato ad attirare l’attenzione o a fare notizia, quanto piuttosto ad essere fedeli a Dio e a servire il Suo popolo. Siamo chiamati ad essere fari di speranza, non profeti di sventura.
- I sinodi sono un tempo per sognare e “passare del tempo con il futuro”: Siamo invitati a creare un processo locale che ispiri le persone, senza escludere nessuno, per creare una visione del futuro piena di gioia del Vangelo.
Le seguenti disposizioni possono aiutare i partecipanti (cfr. Christus vivit):
o Uno sguardo innovativo: Sviluppare nuovi approcci, con creatività e una certa dose di audacia.
o Essere inclusivi: Una Chiesa partecipativa e corresponsabile, capace di apprezzare la propria ricca varietà, abbraccia tutti coloro che spesso dimentichiamo o ignoriamo.
o Una mente aperta: Evitiamo le etichette ideologiche e facciamo ricorso a tutte le metodologie che hanno dato frutto.
o Ascoltare tutti senza dimenticare nessuno: Imparando gli uni dagli altri, possiamo riflettere meglio la meravigliosa realtà multiforme che la Chiesa di Cristo è chiamata ad essere.
o Un’interpretazione del “camminare insieme”: Percorrere il cammino che Dio chiama la Chiesa a intraprendere per il terzo millennio.
o Comprendere il concetto di Chiesa corresponsabile: Valorizzare e coinvolgere il ruolo unico e la vocazione di ogni membro del Corpo di Cristo, per il rinnovamento e l’edificazione di tutta la Chiesa.
o Raggiungere le persone attraverso il dialogo ecumenico e interreligioso: Sognare insieme e camminare insieme con tutta la famiglia umana.
Ciò che ci viene suggerito è un ascolto vero ed approfondito della realtà che viviamo. Sarebbe bene che si facesse in gruppi, ma è possibile lasciare le proprie risposte nel contenitore che si trova entrando in Chiesa o per chi è più esperto di mezzi tecnologici, può entrare nella pagina del sito “Madonnadipiedigrotta.it” nella sezione: “sinodo” e lasciare le proprie risposte in modo anonimo, se lo desidera.
Tutte le famiglie sono coinvolte: dai più piccoli ai più grandi. Ognuno ha qualcosa di interessante da poter condividere con gli altri per partecipare a questo sinodo. Chiediamo a Maria Madre di Piedigrotta, di darci un cuore capace di ascolto e condivisione.
Don Piero, Parroco