UNA NUOVA PENTECOSTE
Carissimi,
ben ritrovati dopo le festività pasquali. Si apre davanti a noi un mese denso di appuntamenti e di eventi speciali: Le due Messe di Prima comunione (12 e 26). La Messa della Pentecoste con il conferimento della Cresima (19) e il Rosario sotto Casa (il martedì, vedi calendario).
Mese ricco di Grazia e di Gioia nel Signore che ci ama e nella Vergine Maria che ci custodisce e veglia su di noi figli suoi.
E sarà proprio Maria che, prendendo per mano i nostri bambini, li accompagnerà da Gesù invitandoli a mangiare il Corpo di suo Figlio, Pane di vita eterna.
La Vergine Maria sarà ancora in mezzo a noi pregando con noi, come con i discepoli nel Cenacolo, per aiutarci a preparare il cuore e la mente per ricevere il dono dello Spirito Santo quando, ancora una volta, scenderà sulla nostra parrocchia nel giorno della Pentecoste e sosterrà con la sua forza la scelta-risposta di alcuni giovani cresimandi che confermeranno il loro Battesimo e liberamente sceglieranno di seguire Cristo risorto sulle strade del mondo collaborando con Dio a costruire il mondo nuovo della pace e dell’amore.
Ora riprendiamo la nostra meditazione sulle strofe dell’inno per l’anno della Fede. CREDO, DOMINE.
Camminiamo attenti alla chiamata
di ogni nuova Pentecoste.
Tu ricrei la presenza di quel soffio,
sei per noi la Parola del futuro.
Con la Chiesa che annuncia il Vangelo
Signore, ti domandiamo: Aumenta la nostra fede.
La vita è un cammino sempre dinamico verso la scoperta festosa della novità di Cristo; un cammino che per noi si fa attenzione, disponibilità, prontezza, fiducia. Lo Spirito di Dio verrà e ci chiamerà, chiamerà ognuno di noi, lo chiamerà a sé perché possa sperimentare la dolcezza e la grandezza del suo amore e accogliere la pienezza dei suoi doni (carismi). La sua venuta è di per se stessa una chiamata, Egli si fa presente per rimanere con noi lungo il cammino della vita verso la pienezza del regno, ed è in questo rimanere che chiama, scuote, sussurra le cose di Dio: l’amore, la misericordia, la gioia dell’appartenenza, il coraggio della sequela e l’allegrezza della vita. La Pentecoste stessa è azione di chiamata alla Chiesa per essere popolo santo del Signore fecondato dallo Spirito. Avviene proprio nel soffio dello Spirito la nascita a vita nuova e la rinascita nel mistero pasquale di Gesù.
Nella prima pagina della Bibbia Genesi 1,2b troviamo scritto: “…e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque”. Si tratta di un soffio potente che spazza via le acque per la potenza creatrice di Dio. Oggi abbiamo bisogno di questo Spirito che spazzi via la grande menzogna di Satana che sta ammaliando l’uomo col fascino dell’individualismo esasperato e del relativismo prepotente affermando un’unica verità possibile la solitudine dell’io assoluto tenendo imprigionato il valore della relazione che invece costituisce l’uomo. Ci auguriamo un vento impetuoso e gagliardo che destabilizzi questa falsità prostituita come verità e ridoni la gioia del dubbio e della ricerca.
Nel Primo Libro dei Re 19,1-13 si scrive dell’incontro del profeta Elia con Dio nella grotta del monte Oreb, dove, il profeta fuggiasco per salvare la vita dalla persecuzione della regina Gezabele, dichiara il suo zelo per il Signore e Dio si manifesta a lui non nel vento impetuoso, non nel terremoto, non nel fuoco, ma nel sussurro di una brezza leggera. Abbiamo qui descritta un’altra manifestazione della presenza dello Spirito: la brezza leggera, il soffio dell’intimità dove tutto si unifica nel linguaggio dell’amore che è silenzio di presenza. Lo Spirito suggerisce conduce all’esperienza della dolcezza di sentirsi amati, stimati e custoditi. Noi siamo coloro che hanno bisogno di fare tale esperienza di silenzio, di intimità feconda e di apertura alla costruzione della comunità come comunione delle differenze individuali riconciliate (cfr. Papa Francesco: il cielo e la terra) . Ci auguriamo di avvertire il passaggio impercettibile dell’esplosione dell’amore.
In Ezechiele 37,1-14 troviamo l’esperienza mistica del profeta al quale viene ordinato di profetizzare su ossa aride e senza vita. Solo la fede e l’obbedienza realizzeranno il miracolo attraverso il soffio dello Spirito che riempie la valle della morte con il dono della vita. Abbiamo bisogno della profezia perché oggi ritorni ad esserci vita nella valle della morte dell’uomo privato della sua dignità più sacra.
Sarà la preghiera che in questa Pentecoste salirà verso il Padre attraverso il Figlio risorto che farà muovere il soffio dello Spirito Santo sul mondo agonizzante di spiritualità e di trascendenza perché le ossa aride di ciò che ancora rimane della dignità dell’uomo figlio di Dio possano tornare a rivivere innalzando nuovamente il Cantico della creazione.
Vieni, Spirito, vieni ancora e donaci la speranza di un futuro lontano dalla menzogna del Maligno e capace di seguire la verità della Parola fatta carne.
Prepariamoci con la preghiera, il silenzio e la meditazione alla festa della Pentecoste cominciando ad aprire le porte del cuore e spalancare quelle della Parrocchia affinché il soffio impetuoso metta ordine nella confusione della mente, la brezza leggera riaccenda dolci nostalgie nel cuore e il soffio potente della vita ridoni futuro radioso al cammino della fede per l’incontro di festa con il Dio della pace, della tenerezza e della misericordia che ci accoglierà con amore sulle sue ginocchia, ci prenderà per mano per insegnarci a camminare nelle difficoltà e si chinerà su di noi per darci da mangiare il cibo che non perisce e che dà la vita per sempre (cfr, Osea 11).
Don Franco De Marchi
parroco