Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Non è più qui, è risorto!
Carissimi,
si può ben dire: dopo la pioggia torna il sereno. Sono ormai passati i giorni della penitenza e del digiuno, giorni favorevoli per la salvezza; abbiamo accompagnato Gesù nelle ore tristi della passione e contemplato nella sua vita la nostra vita e quella di ogni uomo.
Troppa sofferenza, troppo dolore, troppe ombre di morte si sono allungate infrangendo le fragili speranze della nostra contemporaneità.
Nelle domeniche della Quaresima abbiamo presentato al Signore il nostro cuore rivestito di pietre perché, con il potente soffio dello Spirito, lo liberasse e, ora, guarito vive l’amore imparato dalla tenerezza del Padre e proprio perché libero dagli egoismi è un cuore che si accorge del grido dell’umanità sofferente immersa nel dolore e nella falsità di troppo pianto negli occhi dei bambini e di troppo male compiuto da uomini superbi e senza scrupoli che rubano la speranza e soffocano il grido nelle gole aride degli innocenti.
Il Signore ci ha insegnato il rifiuto di spiegazioni abituali e devozionistiche e ci ha invitato a guardare il suo esempio di condivisione e di solidarietà con le sofferenze degli uomini.
Le parole non servono più, ora sono necessarie le mani e il cuore.
Ora è il tempo favorevole per una resurrezione, non basta cambiare qualcosa, qui si tratta di fare nuovo tutto.
Ora è l’inizio del canto della speranza.
Ora la pioggia ha lavato via il male, la morte è stata sconfitta, colui che era morto e chiuso nel sepolcro è vivo e per il breve tempo della confermazione è tornato tra noi.
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è più qui: è risorto!”
È voce forte come squillo di tromba e, allo stesso tempo, è voce suadente per chi non si arrende alla logica inconcludente della irreversibilità delle cose, ma vuole credere a ciò che prima non osava nemmeno sperare. Dio è Misericordia e perdono e in questi giorni possiamo sperimentare quanto siano vere le parole di Papa Francesco: “Dio non si stanca mai di perdonare”.
Il cristiano in Cristo Salvatore, e l’uomo di buona volontà dovranno adoperarsi affinché
dove c’era odore di putrefazione ci sia fragranza di vita,
dove c’era deserto ci siano i fiori,
dove si era persa la fede ci sia la certezza e il vivere tra gli uomini sia regolato dall’unica cosa in grado di costruire: l’Amore.
QUESTA È PASQUA!
QUESTO È CREDERE IN CRISTO RISORTO!
Oltre la Celebrazione del Memoriale vi è la responsabilità di un impegno concreto nel mondo; non si può essere bravi cristiani se non si è anche buoni cittadini.
La fede celebrata non basta per la costruzione del regno di Dio, non è una questione di un prima o poi (prima la celebrazione o prima l’impegno concreto), ogni persona ha i suoi percorsi umani e spirituali; è necessaria una osmosi e una più attenta complementarietà tra fede e operatività.
PASQUA DI RESURREZIONE è credere che la fede in Gesù Cristo risorto da morte sia la strada maestra, se non l’unica ormai possibile, per costruire un mondo davvero diverso da quello che abbiamo, un nuovo mondo dove rispetto, pace e giustizia siano le costanti del vivere dei popoli.
Spesso ci si illude nel credere che basti cambiare qualcosa, aggiustare il tiro, accomodare alcuni aspetti; non credo sia questa la strada da percorrere, è invece necessaria una metànoia (cambiamento totale, resurrezione), un battesimo cosmico dove l’umanità sia immersa nell’acqua rigeneratrice del dono totale e incondizionato del sé di ognuno, facendo morire il male per rinascere uomini nuovi fatti a immagine di Colui che si è fatto Amore, Misericordia e Perdono.
Nel periodo pasquale, dove anche la natura rinasce, diventa necessario mettere segni di rinascita:
incontrarsi,
conoscersi,
iniziare nuove amicizie allargando i ristretti orizzonti dei gruppi chiusi,
fare segni di accoglienza e di perdono,
rinnovare la fiducia addormentata,
camminare nella speranza per compiere il passo decisivo, esaltante e appagante della fede nel Dio della resurrezione e della vita, non solo del dopo, ma dell’ora, dell’adesso qui per me e per tutti.
Sarà bello mettersi dalla parte del Dio di Gesù Cristo che non assume gli schemi inutili dell’onnipotenza, ma la via della condivisione e dell’operare secondo misericordia, amore, pace e giustizia facendosi offerta di possibile conversione al bene e alla vita. Ogni volta che l’uomo opera secondo questa proposta del Vangelo egli fa cose “da Dio” e diventa collaboratore di resurrezione e vita.
Auguri per una Pasqua di tenero sbocciare della vita.
Auguri per una Pasqua di gesti concreti di speranza.
Auguri per una Santa Pasqua di scelta delle ragioni di Dio.
Auguri per una Santa Pasqua di resurrezione nel Risorto.
Auguri a tutti coloro che credono, a coloro che vorrebbero credere, a coloro che fanno fatica a credere e a coloro che hanno gettato la spugna e non credono in Dio capace di far passare da morte a vita e crede nelle immense possibilità dell’uomo rinnovato come costruttore di un mondo davvero con le regole del Regno dei cieli.
Don Franco De Marchi
parroco