Anno 2010 – 2011
I figli: quando averne? E se non arrivano: fecondazione assistita o adozione?
Tematica scottante, problematica, dolorosa quanto vitale…vitale, sì, perché è di una nuova vita che si parla sia se si vuole metterla al mondo attraverso il ricorso alla fecondazione assistita, sia se si vuole accoglierla ricorrendo all’adozione. Sono tre possibili scelte di vita della coppia che deve essere forte, coesa,unita, solidale specialmente nel caso, ahimè, che il frutto dell’amore coniugale non arriva da sé. Una delle 6 coppie presenti, contemplando questa eventualità, ha esposto il proprio pensiero: lei sarebbe favorevole all’adozione, lui no. E … il loro pensiero, in parte, è stato condiviso dalle altre coppie presenti. A sostenere la tesi dell’adozione sono intervenuti Brunella&Pino che hanno provato, per un periodo della loro vita matrimoniale, l’esperienza dell’affido: ci hanno fatto capire la bellezza e la grandezza del gesto dell’accoglienza di un bimbo nella loro vita di coppia. Ci hanno trasmesso un profondo messaggio: adottare è un grande gesto d’amore!!!!
Fulvio&Linda, invece, ci hanno fatto riflettere sull’aspetto psicologico del figlio che non arriva: se i figli non arrivano e ciò costituisce, sempre più, un motivo di ansia, tormento, dolore per la coppia, i figli tarderanno sempre più ad arrivare. I figli arrivano … quando i futuri genitori li attendono con serenità e … magari affidandosi a Qualcuno e al suo Progetto di Vita.
L’incontro si è concluso con una proposta di Fulvio: adottare a distanza uno dei tanti bimbi di Haiti terremotata. La proposta è stata accolta da tutti con entusiasmo: la coppia di tesorieri ha già raccolto una prima parte della quota che, a quanto pare, sarà custodita in un salvadanaio che sarà rotto quando la cifra totale sarà raggiunta!!!
Questo incontro, come gran parte dei precedenti e come quello successivo del 22 maggio, ha ruotato intorno al rapporto coppia-figli: i figli, frutto dell’amore della coppia, come devono essere educati? I genitori sanno rispettare i loro figli sin da quando sono infanti? La coppia come vive l’”intrusione” di un terzo elemento che, se pur tanto desiderato, può costituire la causa della “separazione” e dei litigi di mamma e papà?
I figli cambiano la vita dei loro genitori, ma se i genitori sono in grado di interagire, di scoprire la bellezza di amare insieme qualcuno o qualcosa, di parlare in bambinese (e poi capiremo che cosa significa), la quotidiana vita familiare sicuramente potrebbe essere più serena e felice per tutti i componenti della famiglia.
I punti forti per realizzare ciò? Dialogo, Sincerità, Rispetto tra tutti i componenti della famiglia!!!
L’incontro del periodo pasquale è stato guidato dal parroco Don Franco de Marchi che ci ha reso partecipi della sua riflessione sulla Passione e sulla Morte di Cristo.
Ha proposto di riflettere e vivere su tre verbi: CERCARE il Cristo (come la Maddalena nella sua vicenda dell’incontro con Gesù, e poi con le donne che vanno al sepolcro); RICONOSCERE il Cristo (come i discepoli di Emmaus); ANNUNCIARE e TESTIMONIARE il Cristo (come gli Apostoli pervasi dalla gioia della Resurrezione e dalla forza dello Spirito)
E’ stato diverso dagli altri appuntamenti perché ha portato le coppie partecipanti a confrontarsi con il Pediatra Tommaso Montini che ha presentato il suo libro “Me lo dici in … bambinese?” e con la Psicopedagogista e Mamma Claudia Sabatano.
E’ stato proposto di imparare il bambinese, che è il linguaggio della tenerezza e del contatto corporale, quanto mai utile nel primo anno di vita del bimbo; ancora sono state date importanti indicazioni: usare acqua naturale e non costose acque minerali, allattare quanto più possibile (favorisce anche quel famoso contatto così importante), per lo svezzamento preparare omogeneizzati col frullatore, piuttosto che utilizzare quelli in commercio, i nonni e parenti sono preziosi, ma non devono essere invadenti. Inoltre, con la crescita del bimbo, occorre mutare anche l’atteggiamento e imparare a dire di no, i no che aiutano a crescere. In questo la coppia si aiuta e si complementa.
L’incontro giugnesco di commiato, conclusosi banchettando a base di pizze nel salone caminetto della parrocchia, ci ha ricordato che i componenti della coppia devono essere sempre pronti a comunicare tra di loro, a comprendere l’uno le esigenze dell’altro: una carezza, un bacio, il calore di un abbraccio sono uno strumento comunicativo che, a volte, parla più delle parole!!!
Il gruppo, inoltre, non ha mai dimenticato di partecipare con una donazione al suo gesto d’amore: l’adozione a distanza di un bimbo vittima della tragedia ambientale di Haiti.
Sabato sera, alle 19.00, è stata celebrata presso la Basilica di S. Maria di Piedigrotta la Messa per e delle Famiglie, in occasione dei festeggiamenti della Madonna di Piedigrotta.
E’ stata una messa di festa e di momenti di riflessione.
E’stata una messa alla quale le famiglie hanno partecipato anche attivamente alla funzione al momento dell’atto penitenziale, della preghiera dei fedeli, dell’offertorio, della presentazione dei vari cammini dedicati alla famiglia tenuti presso la comunità di Piedigrotta.
Tutte le famiglie presenti si sono affidate alla Madonna di Piedigrotta, la Madonna protettrice dei pescatori di Mergellina, e le hanno chiesto aiuto, protezione.
E ciò è trasparso sin dall’introduzione di Linda alla funzione religiosa, dalle parole introduttive del celebrante, dalle invocazioni dell’atto penitenziale (lette da me e Fulvio) che riporto perché costituiscono un forte momento di riflessione -anche personale- e sono delle parole a cui rivolgere mente e cuore nei momenti di sconforto che spesso assalgono i componenti di una famiglia:
Signore, in Maria, tua madre e madre nostra e delle nostre famiglie, ci hai indicato la strada della disponibilità e della bellezza di saper dire SI; chiediamo perdono per le volte che ci chiudiamo e non sappiamo donarci in famiglia. Signore pietà
Cristo, in Maria, tua madre e madre nostra e delle nostre famiglie, ci hai dato l’esempio della presenza vigile e rispettosa; chiediamo perdono per le volte che non sappiamo essere attenti agli altri in famiglia e on sappiamo rispettarli. Cristo pietà
Signore, in Maria, tua madre e madre nostra e delle nostre famiglie, hai voluto dimostrare che nessuno è esonerato dal dolore; chiediamo perdono per tutte le volte che non sappiamo vivere i momenti di sofferenza nella speranza e nella fede di averti vicino. Signore pietà.
Sono invocazioni che fanno sentire come la Madonna di Piedigrotta, a cui molte famiglie nascenti si sono affidate sin dal giorno delle loro nozze, è sempre presente e se le si parla con cuore sincero Lei c’è anche nei momenti di dolore e di separazione.
E la funzione religiosa ha posto l’attenzione anche sulla “separazione familiare”: al momento dell’offertorio hanno partecipato una mamma con sua figlia, una piccola famiglia che vive il dolore della separazione, della mancanza del padre-marito.
E’stato, personalmente, emozionante partecipare a questo momento, comprendere come la comunità di Piedigrotta è sempre aperta alle realtà familiari che vivono il dolore, la tristezza, il trauma della separazione e del divorzio.
E’un segno forte quello che durante questo piccolo momento della funzione ha mandato alla comunità riunita in chiesa: la Madonna di Piedigrotta non c’è solo per la famiglia unita, ma soprattutto c’è per la famiglia che vive un dolore quotidiano, che avverte il peso di una quotidiana assenza paterna.
E’stata una funzione che ha esaltato la bellezza della chiesa domestica che, nel suo cammino quotidiano, nella realtà di Piedigrotta può partecipare agli incontri del gruppo dei “Giovani Sposi” o a quello di “Famiglie Insieme” o a quello dedicato alle famiglie che vivono il dramma della separazione.
La funzione si è conclusa con la proclamazione corale dell’ Atto di Affidamento delle Famiglie alla Madonna di Piedigrotta:
“Santa Maria, madre di Dio, madre delle nostre famiglie e di tutti, ascolta noi che ci rivolgiamo a te e vogliamo chiedere la tua protezione e il tuo sguardo amoroso verso le nostre famiglie.
Tu, che hai saputo essere coraggiosa, non lasciarci chiusi nelle convinzioni e nel conformismo.
Tu che hai saputo dire sì a Dio, fa che sappiamo aiutarci vicendevolmente a scoprire il meglio di ciascuno, mettendoci in sintonia con il disegno che Dio ha su ognuno di noi.
Tu che hai saputo amare e custodire lo sposo e il figlio, facci sentire, in ogni momento, lo slancio alla donazione in famiglia; fa che da te e con te riscopriamo quotidianamente la pazienza, la fedeltà, il perdono.
Tu che hai saputo assecondare la missione di tuo figlio, fa che sappiamo essere rispettosi delle scelte dei nostri giovani, anche se a volte difficili da comprendere, riuscendo nel contempo ad indicare che l’esperienza e la prudenza ci hanno insegnato.
Tu che hai vissuto la vedovanza, illumina il dolore della morte, di ogni abbandono, di ogni separazione; donaci un cuore pronto al perdono, premuroso degli innocenti e più deboli.
Tu che continui a dirci: fa che le nostre famiglie siano conformi alla missione di Amore e Vita loro affidata da Dio.
Regina delle grazie, Madonna di Piedigrotta, Madre di Dio e delle nostre famiglie, ci affidiamo a te perché tra noi, come nella famiglia di Nazareth, ci siano gli stessi sentimenti di amore e di pace, e si senta viva la presenza di Gesù per donarlo al mondo.
Amen”
“Buon Cammino” sono state la parole conclusive del celebrante!!!
Quindi, Buon Cammino a tutte le famiglie e che … A Madonna CI accumpagne!!!!
L’estate in un niente è volata via e con il mese di Settembre anche tutte le coppie degli incontri “Giovani Sposi” sono tornate alla loro quotidianità.
E con il mese di Settembre pure la parrocchia di Piedigrotta ha dato il via al suo nuovo anno lavorativo che include la ripresa degli incontri dedicati alla coppie da poco sposate e che una volta al mese (il secondo venerdì di ogni mese) sono ben felici di confrontarsi su tematiche matrimoniali, guidate da due coppie sposate da più tempo.
Loro nel corso degli scorsi incontri ci hanno fatto riflettere sulle “problematiche” quotidiane che entrano a far parte della vita delle giovani coppie che devono essere, però, tanto affiatate da superarle perché alcune volte si può trattare veramente di problematiche sciocchezze che fanno perdere di vista il percorso di vita che la coppia è intenzionata a compiere!!!
Venerdì 8 ottobre alle ore 20.00 sono ripresi presso il salone parrocchiale della Basilica di S.Maria di Piedigrotta gli incontri dedicate alle coppie neo-sposate.
Il primo incontro è stato dedicato alla presentazione delle coppie presenti senior e junior.
Le coppie senior, ossia le coppie che hanno preparato quelle junior al matrimonio, hanno “accompagnato” le giovani coppie al primo incontro. E di giovanissime coppie ce ne erano due: una sposata da quattro mesi e una sposata da appena un mese!!! AUGURI!!!
Di coppie giovani, ma un po’ meno giovani ce ne erano quattro. E tra queste è spiccata quella composta da D&M che hanno abilmente presentato il programma dell’anno: il modo di selezione degli argomenti da affrontare (il classico ricorso ai bigliettini in cui ogni singolo componente della coppia scrive l’argomento di cui vorrebbe discutere), il calendario degli incontri (stilato in fase di preparazione da F&L) e il progetto haitiano relativo all’adozione a distanza. A tal proposito è ricomparso in sala, dopo la pausa estiva, il bel salvadanaio realizzato lo scorso anno da Carla (della coppia G&C). Purtroppo, alla fine dell’incontro, è sfuggito un po’ a tutti di riempirlo con un contributo perché ci siam fatti prender dal brindisi e dai dolci: complimenti a Carla (della coppia A&C) per la squisitissima crostata alla marmellata tutta hand-made (la marmellata era stata preparata in casa dalla sua mamma).
L’incontro è stato incentrato sulla presentazione delle singole coppie: quelle che già hanno partecipato agli incontri dello scorso anno parrocchiale hanno reso partecipe a tutti i presenti su come gli scorsi incontri hanno fornito la possibilità di riflettere sulle piccole e grandi problematiche di coppia e sull’importanza del dialogo tra coniugi.
Le due coppie new-entry si son subito bene inserite nel gruppo gettando le basi anche per l’argomento dell’incontro di novembre: figli quando averne?
La tematica è dura da affrontare e -forse- specialmente in ambito ecclesiastico. I figli cambiano la vita. Ma “figlio in arrivo” è la prima cosa che si chiede ad una coppia di rientro dal viaggio di nozze, come se matrimonio-viaggio di nozze-figli fossero un’unica cosa. Come faceva presente la coppia sposata da quattro mesi, già il matrimonio comporta un cambiamento di vita radicale che fa si che fidanzato e fidanzata si ritrovino marito e moglie, in una casa loro e a condividere una nuova quotidianità. E non è una cosa semplice!!! E’un cambiamento che richiede tempo, che richiede un grande impegno da parte dei novelli sposi che, nonostante il grande amore, devono fare i conti con tutti gli impegni che richiede una vita matrimoniale. E il figlio in queste prime dinamiche può costituire un rischio per una neo-coppia di sposi in quanto il punto di attenzione reciproco non è più il rispettivo coniuge, ma il bimbo in arrivo. Ed il grave rischio è che i ruoli di marito e moglie diventino inesistenti e gli unici ruoli che si ritroveranno a ricoprire i due neo-sposini saranno quello di mamma e papà!!!!
E negli incontri dello scorso anno è stata giustamente posta l’attenzione sul fatto che una coppia prima di ricoprire il ruolo di genitore deve ricoprire il più affiatatamene possibile quello di marito&moglie anche perché il cibo più delizioso per i figli è che papà&mamma si vogliono bene.
I figli sono un dono di Dio, un incredibile dono, ma devono essere accolti in un luogo sano, amorevole, confortevole, pacifico, armonioso. Devono essere desiderati da una coppia che, con l’aiuto di Dio, saprà sapientemente gestire i ruoli di marito e padre, di moglie e madre!!!
E questo grande dono di Dio -giunto inaspettato- è stato oggetto della testimonianza di una coppia sposata da quasi 40 anni (e il cui marito è diacono presso la chiesa di Piedigrotta): il loro figlio è riuscito ad avere un bimbo dopo lunghi otto anni di matrimonio. La giovane coppia desiderava tanto la gioia di un figlio da amare, crescere, accudire che ha avviato le pratiche per l’adozione: un grande gesto d’amore!!! E mentre si dedicava al lunghissimo iter burocratico, il Signore ha donato loro il dono della maternità e paternità. Il loro bimbo è nato, il bimbo che avevano deciso di adottare sarà sempre accolto (quando la burocrazia relativa alle adozioni sarà veloce) e la coppia sposata da quasi 40 anni è una felicissima coppia di nonni.
E in merito alla scelta dell’adozione la coppia sposata da un mese ci ha reso la sua testimonianza perché è stata un’esperienza vissuta in prima persona dal marito-scenografo. Ma la coppia, durante l’incontro, ha testimoniato pure il suo rapporto “conflittuale” con il modo di pensare e di agire della chiesa; rapporto però che per la coppia di novelli sposi è diventato più sereno e armonico grazie al Parroco Don Franco e alle coppie senior che li hanno seguiti durante il corso prematrimoniale.
Questo incontro di apertura è stato, quindi, denso di spunti e di riflessioni che richiederanno certamente la giusta e personale meditazione, ma … sempre tenendo presente il rispetto dell’individualità della singola coppia.
Il giorno 12 novembre 2010 il Gruppo Giovani Sposi si è ritrovato nella sala camino della Basilica di S. Maria di Piedigrotta per riflettere sul tema della serata: IL PROGETTO DELLA VITA.
La tematica del mese di novembre è stata affrontata in maniera liturgica, esemplare e profonda dal Parroco Don Franco che ha coinvolto le coppie soffermandosi su esempi tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento in merito al desiderio di maternità e paternità.
Tale desiderio era appartenuto alla coppia ELKANA’ E ANNA, ABRAMO E SARA, ZACCARIA E ELISABETTA, MARIA E GIUSEPPE.
La prima coppia, nonostante l’età avanzata, verrà premiata dal Signore con la nascita di Sansone; la terza coppia che in silenzio e contemplazione prega il Signore verrà da Questi premiata, in età avanzata, con la nascita di Giovanni Battista.
Queste coppie vivono l’attesa del figlio come un lungo momento di grazia.
E tale grazia-attesa viene premiata anche nel caso della coppia veterotestamentarria di ABRAMO E SARA nonostante i 100 anni di lui e i 90 anni di lei che era sterile. Ciò che caratterizza i genitori di Isacco è, quindi, la fiducia che è da loro vissuta come un dono di Dio.
Le prime tre coppie desiderano realizzare il dono della genitorialità; la quarta coppia, invece, non progetta l’arrivo di un figlio. Maria è una fanciulla non ancora pronta a diventare mamma, ma la sua maternità è un progetto di Dio a cui Lei, nonostante la sua impreparazione e le sue “paure”, non si sottrae perché ha fiducia nella vita che è, e sempre sarà, un DONO.
La spiegazione e la riflessione di Don Franco sul dono della maternità e della paternità ha sicuramente fatto soffermare le coppie in modo più attento e sereno sul dono della vita che dal loro amore dovrebbe scaturire: “dovrebbe” perché sicuramente molte delle coppie presenti vivono nella loro interiorità il desiderio-paura di genitorialità nel modo in cui è stato vissuto da Abramo e Sara, Elisabetta e Zaccaria, Elkanà e Anna o nel modo in cui è stato vissuto da Maria e Giuseppe.
Venerdì 10 dicembre 2010 le giovani coppie di sposi e le tre coppie di sposi senior si sono ritrovate nel salone parrocchiale pronte per affrontare il tema del Natale sia sotto l’aspetto relativo all’essenza della Natività e sia sotto quello dell’organizzazione natalizia in sè.
Il catalizzatore dell’incontro dicembrino è stata la proiezione del film “Nativity”: un bel film di cui tempo fa si è parlato e che molte delle coppie presenti non avevano ancora visto. Un bel film. Tenero. Familiare. Affettuoso. Un film sul tema della natività diverso dagli altri perché incentrato sulla coppia Maria-Giuseppe, sul loro amore, sulla loro forza, sul loro coraggio, sulla fortezza di Giuseppe che sceglie di seguire la volontà del Signore, che sceglie di essere padre di Gesù e marito di Maria. Giuseppe è un UOMO BUONO: è questo il concetto che il film ha voluto maggiormente trasmettere, dando spessore e consistenza alla figura del padre-falegname. E le ultime scene del film sottolineano questo concetto assieme a quello della FAMIGLIA DI BETLEMME che con forza, amore, affetto, coraggio, fatica affronta il deserto per salvare Colui che è destinato a salvare il mondo.
Un film da consigliare per questo Natale, ma soprattutto per questo periodo storico buio che ha bisogno di spunti per riflettere positivamente, per trovare la forza (che ha già in sè) per andare avanti e per costruire un domani migliore, per comprendere la forza e il valore della famiglia che, nonostante la volontà sociale-attuale di scardinarla, rimane il fondamento della società sin dalle sue origini.
La proiezione del film è stata seguita dall’ intervento di Daniela che ha condiviso con tutti i presenti la riflessione di Monsignor Vincenzo Paglia relativamente al tema della Sacra Famiglia e sul fatto che tutte le coppie con il loro impegno e la loro dedizione la incarnano nella vita di tutti i giorni: Tutti siamo chiamati ad accogliere il Bambino nel nostro cuore. Solo così la nostra vita e quella dei nostri cari sarà ricca.
E, la parte conclusiva dell’articolo di Mons. Paglia si lega simbioticamente al film proiettato: Maria e Giuseppe divengono genitori esemplari per le famiglie cristiane che, grazie all’aiuto di Gesù, riescono a spodestare la centralità dell'”io” che è principio dello sfascio sia di se stessi che della famiglia che della società.
L’incontro, inoltre, si è soffermato anche sul modo di vivere e sentire il Natale da parte delle coppie presenti: il Natale per lo più è vissuto come un momento per parlare il più serenamente possibile, a tavola gustando piatti tipici natalizi, con le persone più care. E’un momento di pausa dallo stress lavorativo, dalla frenesia della vita di tutti i giorni. Il momento della religiosità del 25 dicembre è dato dalla Santa Messa, e -anche se non sembra- aleggia sulla famiglia riunita a tavola che chiacchiera, ride, si confronta, brinda ad un futuro migliore e di aspettative realizzate.
L’incontro, inoltre, si è concluso con le proposte di Fulvio&Linda: confrontarsi e creare un dialogo con il gruppo di sposi giovani della parrocchia di San Pancrazio a Roma, capitanati dagli ex-piedigrottesi Fabio&Alessandra; strutturare gli incontri del 2011 prendendo l’avvio dal libricino sui cinque segreti per mantenere vivo il matrimonio.
Infine, prima di congedarci noi tutti abbiamo riempito un altro pò il simpatico salvadanaio in modo da raggiungere più velocemente la quota per l’adozione a distanza di un bimbo haitiano!!!
Il primo incontro del 2011 dei “Giovani Sposi”, il 14 gennaio, si è svolto nel salone caminetto della Basilica di Piedigrotta e ha visto la partecipazione di ben dieci coppie: sette di giovani sposi (tra cui due coppie new-entry: Monica&Enzo e Daniela&Vincenzo … BENVENUTI!!!) e tre di sposi senior!!!
Dopo lo scambio di auguri per il nuovo anno e qualche racconto su come sono trascorse le vacanze natalizie, l’incontro è iniziato con una bella comunicazione: Margherita&Giuseppe aspettano entusiasticamente un bimbo!!! AUGURI!!
Con l’incontro di gennaio abbiamo coralmente iniziato la lettura del libricino sui cinque segreti per mantenere vivo il matrimonio: il primo segreto è incentrato sul PATTO, su quel contratto a tempo indeterminato che con amore, impegno e soprattutto volontà la coppia di sposi si impegna a non rescindere anche con l’aiuto di una terza Persona che, cristianamannte, fa da Garante!!!
Personalmente mi è sempre sfuggita la visone del matrimonio inteso come contratto a tempo indeterminato, ma ci ho riflettuto sopra e, inaspettatamente, all’incontro ho dichiarato a Fulvio T. il mio amore per lui: da prof. precaria ho firmato diversi contratti a tempo determinato con la speranza di poter firmare prima o poi quello a tempo indeterminato (la famosa immissione in ruolo), ma quello che ho firmato il giorno del matrimonio è il più bello di tutti, il più importante, quello che veramente è stato giusto firmare e contrarre per la vita!!!
Si legge nel libretto:
Gli sposi stringono fra loro un patto che li vincola a tempo indeterminato, ma per chi impara ad amare, restare fedeli all’impegno non rappresenta un freddo dovere da praticare, bensì una condizione desiderata, cercata, che rende felici. Chi ha fede, poi, sa che Dio, si pone a terzo elemento del nostro amore: garantisce Lui.
Ma come si arriva a questa forma di PATTO? Come può questo PATTO durare per sempre? L’innamoramento dei due fidanzati deve tramutarsi in amore, in un amore che nonostante i problemi e la routine, è capace di durare nel tempo e, se spento, di fiorire di nuovo, in un amore che non pensa a sé, ma mette al centro l’altro, in un amore che è capace addirittura di dare la vita per la persona amata.
E proprio sul paradosso di dare la vita per la persona amata che le coppie presenti all’incontro si sono confrontate: l’amore non chiede il sacrificio della vita (Linda – Brunella), ma chiede la collaborazione tra i coniugi nella vita di tutti i giorni (Fulvio F.), chiede di assaporare di più i momenti belli della vita di coppia e non di ricordare solo quelli brutti e dolorosi (Tonino), chiede un’accoglienza incondizionata anche dopo 25 anni di matrimonio (Linda), chiede di rinnovare il patto -che non deve essere scontato- con impegno e nel posto giusto (Linda), chiede di rinnovare il patto con i gesti tutti i giorni (Brunella).
Ma quali sono allora le parole del PATTO?
Ti amo e ti amerò per sempre. D’ora in poi tutto di me ti appartiene, ciò che sono e ciò che possiedo: sono e sarò solo tuo/tua, nell’amore e nella fedeltà. Qualunque cosa accada, vivrò per te, per darti amore, farti felice, avere con te dei figli a testimonianza viva del nostro amore.
Queste parole sanciscono un patto che, però, per essere mantenuto richiede impegno, responsabilità (Giuseppe), deve tramutarsi in un progetto (Maurizio) di cui, cristianamente, la famiglia deve farsi testimone (Daniela) in quanto questa è la prima agenzia educativa (Linda) non solo per i figli, ma per la comunità nella quale è integrata.
Il patto che firmano e rinnovano le coppie di sposi è un patto che, nel corso della vita matrimoniale, riunisce in sé tutte le forme d’amore: dall’innamoramento di due fidanzati, all’amore reciproco che supera i momenti di buio e di difficoltà (Carla), all’amore che porta alla nascita di una nuova vita, all’amore che non si arrende all’insinuarsi del dubbio di aver sbagliato persona nel momento di sconforto, di rabbia, di delusione, all’amore che in questo caso vigila sul dubbio mettendo al centro l’altro e non sé stesso (Linda) e lavorando sul noi e non sull’ io (Daniela), all’amore che sa perdonare, all’amore fraterno (Brunella), all’amore universale di Dio che la volenterosa coppia sposata si impegna a manifestare nel suo agire quotidiano (Rosaria).
L’incontro si è concluso riempiendo il pancione del simpatico salvadanaio che aiuta i bambini haitiani, vittime del terremoto dello scorso anno; ricordando che domenica 6 febbraio si festeggia a Piedigrotta la Festa della Famiglia e durante le messe della giornata verranno rinnovate le promesse matrimoniali. Inoltre, proprio il 6 le famiglie che vogliono riunirsi per pranzo e trascorrere simpatiche ore insieme sono invitate da Don Franco, Don Giovanni e Don Piero al pranzo nel salone caminetto. Al lauto banchetto (ogni coppia preparerà una buona portata accordandosi con Brunella) parteciperanno anche delle coppie, capitanate dagli ex-piedigrottesi Fabio&Alessandra, del gruppo dei Giovani sposi della parrocchia di San Pancrazio a Roma con la quale è stato stretto un gemellaggio.
Il prossimo incontro è fissato per venerdì 11 febbraio e sarà incentrato sul secondo segreto per far durare un buon matrimonio!!!!
Fausta& Fulvio Giovani Sposi
Domenica 6 febbraio 2011 presso la Basilica della Madonna di Piedigrotta è stata festeggiata, durante le Messe della giornata, la GIORNATA DELLA VITA che ha previsto anche il RITO DI RINNOVO DELLE PROMESSE DEL MATRIMONIO: lo Sposo e la Sposa si sono accolti reciprocamente e nuovamente nello loro vite, hanno scambiato le loro fedi e i loro figli li hanno ringraziati per il dono della vita e dell’amore. La famiglia, insieme, ha chiesto, quindi, al Signore la forza e la grazia per sostenerli nel momento della difficoltà e della testimonianza del sacramento dell’unità, della vita e dell’amore.
Questo momento di rinnovo dell’impegno matrimoniale è stato testimoniato durante la Messa delle ore 12.00, celebrata da Don Giovanni (che ha fatto riflettere tutti i presenti sulla “corda a tre capi” del libro sapienziale di Koleth … una corda familiare resistente, che non si rompe perché la corda del marito e quella della moglie sono tenute insieme dalla corda del Signore), da Tonino, Rosaria e i loro figli che sull’altare, accanto al celebrante, hanno accompagnato le famiglie riunite in chiesa nella celebrazione del rito.
Linda, poi, in particolar modo ha animato la Messa delle 12.00 comunicando che erano presenti, durante la funzione, alcune coppie di sposi della parrocchia di San Pancrazio di Roma con cui il Gruppo piedigrottese di Giovani Sposi ha stretto un gemellaggio e che il gruppo piedigrottese delle Famiglie, con un gesto d’amore, ha adottato a distanza alcuni bimbi haitiani e le loro famiglie, vittime del terremoto dello scorso anno.
Inoltre, ha invitato a leggere tutti insieme la PREGHIERA DEI FEDELI:
Signore, fa della nostra famiglia uno strumento della tua pace;
dove prevale l’egoismo, che portiamo amore;
dove domina la violenza, che portiamo tolleranza;
dove scoppia la vendetta, che portiamo riconciliazione;
dove serpeggia la discordia, che portiamo comunione;
dove regna l’idolo del denaro, che portiamo libertà delle cose;
dove c’è scoraggiamento, che portiamo fiducia;
dove c’è sofferenza, che portiamo consolazione;
dove c’è solitudine, che portiamo compagnia;
dove c’è tristezza, che portiamo gioia;
dove c’è disperazione, che portiamo speranza.
Padre, fà che la nostra famiglia non cerchi tanto di accumulare, quanto di donare;
non si accontenti di godere da sola, ma si impegni a condividere.
Perché c’è più gioia nel dare che ne ricevere,
nel perdonare che nel prevalere,
nel servire che nel dominare.
Così saremo seme insieme di una società solidale e fraterna.
Amen
La giornata della Vita, però, a Piedigrotta non si è limitata solo alle funzioni domenicali, è continuata per tutta la giornata con un grande e numeroso pranzo nel salone caminetto: ogni coppia ha portato una pietanza e Brunella ha coordinato tutte le spose-cuoche!!!
Paste al forno, lasagna (una l’ho preparata io), pizza di scarole, contorni vari (un contorno di scarole ed uno di funghetti è stato preparato da Daniela), polpettone (preparato da Carla), salsicce, crostate (due preparate da Margherita in dolce attesa), una squisitissima torta di mele, chiacchiere, frutta!!!
Tutto è stato ben gustato … le teglie sono state ben pulite!!!
Tra chiacchiere, pranzo, saluti, piacevoli rincontri, canzoni (tra cui l’inno del gruppo “Famiglie Insieme” scritto da Maurizio “Fabrizio de Andrè”), spettacolino (Daniela, Linda, Carla ed io), balletti della piccola Eleonora (figlia di Fabio&Alessandra che con grande gioia abbiamo rivisto dopo diversi anni e che si sono meritati i più sinceri complimenti per aver dato vita, nella loro parrocchia romana, ad un simpatico ed affiatato gruppo di Sposi Giovani) ) e partita (in una stanzetta buona parte dei mariti non ha potuto rinunciare alla partita del Napoli) è volata la giornata!!!
Grazie a Don Franco, Don Giovanni e Don Piero (assente al pranzo perché ha accompagnato i ragazzi di “Fede e Luce” al Parco di Capodimonte) per l’ospitalità e per aver dato a tutte le famiglie presenti l’opportunità di trascorrere insieme serenamente una giornata domenicale di festa che ha previsto, prima del pranzo, una soleggiata passeggiata sul lungomare, guidata magistralmente da Fulvio che ha mostrato e raccontato la storia delle bellezze partenopee alle coppie romane, ospiti domenica 6 febbraio 2011 della città di Napoli e della Basilica di Piedigrotta!!!
L’incontro di Febbraio del gruppo “Giovani Sposi” si è svolto la sera del giorno 11 presso il salone caminetto della Basilica S.Maria di Piedigrotta. L’incontro è stato molto intimo perché erano presenti solo cinque coppie, ma tra queste c’era la coppia formata da Amalia&Alessandro che ha … festeggiato con tutti i presenti la bella notizia dell’arrivo del bebè! E per festeggiare con dolce e cocacola, Amalia ha preparato un buonissimo tiramisù che abbiamo gustato alla fine dell’incontro che … è stato ricco di notizie.
Fulvio F. ha comunicato che:
- le coppie di Giovani Sposi romane sono state molto contente e soddisfatte di aver partecipato alla sia alla Messa che al pranzo delle Famiglie a Piedigrotta domenica 6 febbraio;
- le coppie di Giovani Sposi romane hanno manifestato la loro gioia e i loro ringraziamenti attraverso una corrispondenza epistolare e-mail;
- che le coppie di Giovani Sposi romane sono ben liete di ricambiare l’ospitalità e che quindi ci attendono una domenica presso la loro parrocchia situata nella zona di Monte Mario a Roma.
Altra comunicazione di Fulvio F. è stata la seguente (che -chiedo venia- riporto ad avvenimento già avvenuto): il 26 e il 27 febbraio presso la Basilica di S.M.di Piedigrotta c’è stato il raduno dei Catechisti Canonici Lateranensi. Fulvio F&Linda sono stati invitati a partecipare per raccontare l’esperienza del Gruppo dei “Giovani sposi” della parrocchia all’interno del discorso “Famiglia e catechesi – percorsi paralleli”.
L’incontro è stato incentrato sulle riflessioni relative al secondo capitolo del libro dei cinque segreti del matrimonio: “Secondo segreto: La comunicazione delle esperienze di vita”. E’emerso che la coppia deve trovare il tempo per sé, per comunicare anche quando ci sono i bambini: se la coppia è serena al suo interno, la serenità viene trasmessa anche ai figli. La coppia deve, quindi, avere la volontà di ritagliare i propri spazi (Tonino) e non deve correre nell’errore di sentirsi più coppia di genitori che coppia di sposi (Rosaria). Il matrimonio non deve cadere nella routine fatta di “comunicazioni di servizio”, ma deve impegnarsi a ritrovarsi affettivamente, deve incentrarsi sulla volontà e sullo spirito di coppia (Fulvio F.), deve avere il desiderio profondo di portare avanti l’unione, cioè il proprio amore (Carla). La coppia, dunque, deve trovare lo spazio per rinnovarsi, per riassaporare i momenti insieme, i momenti per la comunicazione come … quando faceva nel periodo del fidanzamento!!!!
Prima del “dolce” saluto, Fulvio F., per la ricorrenza di San Valentino, ci ha donato il simpatico diagramma di flusso “l’amore non finisce mai”.
L’incontro del gruppo “Giovani Sposi” di venerdì 11 marzo 2011 si è articolato in due momenti: il primo durante il quale una delegazione di coppie junior e senior di “Giovani Sposi” ha presentato l’attività del gruppo alle coppie del Corso prematrimoniale con la speranza che, da sposi, desiderino partecipare ai nostri incontri ( … e li abbiamo incoraggiati con le nostre parole, il nostro entusiasmo, una guantiera di rustici e un bicchiere di spumante per brindare al loro futuro da sposi); il secondo durante il quale si è svolto l’incontro vero e proprio incentrato sulla comunicazione della coppia.
Lo spunto per affrontare il sentito e partecipatissimo dibattito è stato fornito dal proseguo della lettera del capitolo secondo del libricino sui cinque segreti del matrimonio: “Una condizione primaria per comunicare davvero è essere onesti verso l’amore: chi ama non inganna”; chi ama ascolta l’altro e non risponde prima che l’altro abbia finito di parlare perché non sempre c’è la risposta per l’altro (Rosaria); chi ama non attacca l’altro senza riflettere;chi ama sa comunicare e ascoltare l’altro senza preconcetti (Alessandro) chi ama non cerca il pretesto per litigare con l’altro.
Chi ama comunica con le parole e con i gesti come un sorriso o un abbraccio (Linda) che alcune volte sono molto più efficaci di tante parole.
Chi ama rivela i propri sentimenti senza colpevolizzarli (Fulvio F.), esprime le proprie emozioni perché sa che ciò è importante per comunicare alla propria metà tutto ciò che si sente dentro (Linda). L’amore, infatti, richiede di accogliere l’altro così come è, di fare dono di sé anche con sacrificio e volontà (Rosaria).
Chi ama, durante la fase di comunicazione, deve impegnarsi -senza ansia- a riflettere sulla risposta da dare al proprio coniuge e deve impegnarsi a non interrompere l’altro cha parla (Giuseppe).
Chi ama non deve vendicarsi per far capire cosa vuole in quel momento, non deve usare male il tempo della comunicazione di coppia, ma lo deve usare per comunicare il proprio bisogno, per evitare il disagio dell’altro che può non aver capito (Linda F.).
La coppia deve confrontarsi, deve comunicare e non … telecomunicare attraverso uno schermo: ci sono sempre più coppie che invece di confrontarsi vis-a-vis, comunicano attraverso i nuovi mezzi di telecomuincazione. Questi sicuramente sono utili strumenti, ma devono essere usati con cautela, con intelligenza. E, all’interno di una famiglia, sono prima i genitori che devono essere in grado di saperli gestire per poi poter insegnare ai propri figli l’uso adeguato.
Fulvio&Linda, a tal riguardo, hanno fornito una loro testimonianza familiare: fino a qualche tempo fa un giorno a settimana non accendevano la televisione e di conseguenza si creava una bella atmosfera familiare per comunicare tra di loro e con le loro figlie.
La televisione, internet, la play-station tendono a bloccare la comunicazione diretta perché prendono, coinvolgono, rapiscono. Perciò per non perdere il contatto con chi ci sta accanto è necessario saperli adoperare, gestire e ricorrere a loro quando veramente ne è richiesto l’uso.
L’incontro sulla comunicazione, poi, si è soffermato su un altro punto più profondo, più religioso: la famiglia non è altro che lo specchio della Trinità; Padre, Figlio e Spirito Santo che si perdono l’uno nell’altro per Amore dell’altro (Linda F.). Gesù in croce è “pupilla dell’occhio di Dio”: il vuoto attraverso cui Dio si è manifestato (Linda F.).
La coppia, quindi, testimonia l’amore attraverso la comunicazione, attraverso la fatidica domanda (ricorrente in coppie con figli che crescono, che attraverso l’adolescenza e cercano di imporre il proprio processo di maturazione) “Dove ho sbagliato?”. La risposta viene da sé se la famiglia ha costruito la propria esistenza sui valori, sull’onestà e non sull’egoismo e … alla domanda anche il Nuovo Testamento fornisce la risposta attraverso la parabola del figliuol prodigo.
L’incontro del gruppo “Giovani Sposi” è stato condotto da Don Franco che ha affrontato il tema pasquale “RESURREZIONE. LA VITA OLTRE LA MORTE. LA SPERANZA OLTRE I FALLIMENTI.”
Il passo biblico che ha aperto la sua riflessione è stato quello tratto dalla prima lettera ai Corinzi (15, 21-22):
“Poiché a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la resurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo”.
Ma qual’ è il vero senso della Resurrezione? E più precisamente: “Ma che senso ha morire? Perché morire? L’uomo vuole vivere!”. Queste sono le domande a cui Don Franco ha cercato di dare una risposta: – E’ la Resurrezione che dà senso alla vita. – Il morire deve essere considerato dai credenti come un atto di fiducia in Dio. – Il morire non è solo un fatto biologico, ma un atto personale. Ed, allora, in che cosa consiste questo atto personale? Come ha ben fatto notare Don Franco, tale atto consiste nel fatto che l’uomo può morire quotidianamente da un punto di vista etico e morale perché non è in grado di mettere in pratica la parola di Dio e di conseguenza non vive la vita nella sua pienezza, ma nell’aridità e nella mancanza di speranza. Se l’uomo, quindi, segue la via della disperazione-peccato non partecipa veramente alla Pasqua del Signore e non mangia veramente il pane dell’Eucarestia. Ne segue che la morte dell’uomo non è solo quella biologica, ma è (al giorno d’oggi – PRINCIPALMENTE -) quella morale. E a tal proposito non si può non citare il CANTICO DELLE CREATURE DI SAN FRANCESCO dove la Morte viene definita Sorella perché viene vissuta serenamente da coloro che hanno vissuto la vita in pienezza, in sintonia con i precetti evangelici e con la convinzione che la casa di Dio è l’uomo. E quando la morte sopraggiunge l’uomo non soffre perché torna da Colui che l’ha creato e perciò torna a casa. Il passaggio, quindi, sottolineato dal Santo è quello di una circolarità positiva tra vita-morte-vita che è vissuta con gioia dal vero cristiano che vuole rendere preziosa la sua morte guardando all’esempio della morte di Cristo che è morto per donare l’essenza della vera vita all’uomo. Ed è perciò che nella Resurrezione sta il senso stesso della vita: il Signore Gesù è morto crocifisso e risorto per volontà del Padre che ha creato l’uomo per dargli il dono prezioso della vita. Ed, infatti, “L’UOMO VIVE SE CREDE, CREDE SE SPERA, SPERA SE AMA”. Non credere nella speranza e trastullarsi dolorosamente nell’aridità e nel dolore sono un’offesa a Dio, sono una commissione di peccato in cui l’uomo -inconsapevolmente – il più delle volte cade.
Ma l’uomo che inevitabilmente si trova a vivere qualche fallimento nel corso della sua esistenza sulla terra deve trovare la speranza per tornare a vivere, per non offendere il dono della vita. I fallimenti, quindi, diventano percorsi a volte necessari per riscoprire ed accrescere la speranza che nasce dalla fiducia che ogni uomo ha dentro di sé perché è un dono di Dio per vivere il dono della vita. All’uomo ingarbugliato del mondo contemporaneo, quindi, il Signore chiede di risorgere, di rialzarsi, di ritornare alla casa del Padre e di percorrere una nuova strada di speranza che il Signore ha in serbo per lui che … evangelicamente deve tenere sempre a mente e vivere la famosa parabola del “Figliuol prodigo” (che … letterariamente non sfugge neanche allo scrittore Alberto Moravia che nel romanzo “La Ciociara” ne fa addirittura la chiave di lettura del romanzo stesso … chiedo scusa per la citazione letteraria, ma se caso mai vi imbatterete nella lettura o già vi siete imbattuti noterete come capiti a fagiuolo con l’incontro dedicato alla Resurrezione … in vita). L’incontro di Don Franco, dunque, ha fornito molti strumenti per la riflessione non solo sulla Resurrezione, ma anche sul Sacramento della Riconciliazione (le cui tre tappe sono confessione di lode, confessione di vita, confessione della fede) nel quale “avviene una vera esperienza pasquale: la capacità di aprire gli occhi e di dire: è il Signore!”.
L’incontro, infine, si è concluso con il ringraziamento a Don Franco e con una significativa poesia sulle difficoltà di coppia fattaci pervenire tramite Fulvio F. da Laura&Francesco (…sentiamo la vostra mancanza … vi aspettiamo) ; inoltre è stata proposta alla riflessione una bellissima poesia , “Lentamente muore” di Pablo Neruda.
L’incontro di maggio del gruppo “Giovani Sposi” piedigrottesi si è tenuto il 13 sera presso il salone caminetto.
L’argomento dell’incontro è stato incentrato sulla comunicazione e il via alla riflessione è stato lanciato da Daniela che ha fatto riferimento ad un reale avvenimento dei giorni nostri: il matrimonio di William e Kate, la coppia principesca di Bukingam Palace!!!! La ormai principessa Kate Windsor (come la sua defunta suocera) ha scelto, al momento del si, di non sottomettersi al suo William, ma di esser, quindi, al suo fianco!!!
Matrimonio reale o meno, però, come si conciliano sin dal primo giorno del matrimonio “sottomissione” e “felicità”?!: secondo Fulvio F.non si può parlare propriamente di sottomissione, ma di servizio, di essere capaci di amare per primi, di mettersi al livello del proprio coniuge per saper prevenire i suoi bisogni e i suoi desideri! Ogni coniuge, così, è (secondo il precetto cristiano) “servo” per amore!
E alla base di ciò c’è necessariamente una buona qualità della comunicazione di coppia: l’uno è capace di dare l’anima per l’altro; ha il desiderio di raccontarsi le proprie esperienze sia quotidiane che spirituali … una coppia cristiana, ebbene si, dovrebbe ritagliarsi il tempo per leggere una pagina del Vangelo e riflettere insieme sul valore dell’amore, sugli stimoli provenienti dalle parole del Signore, sul proprio modo di sentire quelle parole testamentarie.
La coppia deve, perciò, lavorare per arrivare all’unità (Linda); deve essere uno strumento ben accordato per essere d’esempio alla comunità nella quale vive e porta la sua esperienza sia direttamente sia di riflesso (Linda).
I due elementi della coppia devono sentirsi entrambi espressi e non devono correre nel rischio che uno dei due soccomba all’altro (Genny): caso mai uno dei due cede, cede per amore e … la volta successiva toccherà all’altro cedere per amore (Linda)!
Non è una sfida sia ben inteso, ma è un modo naturale di affrontare la vita quotidiana matrimoniale … un modo attraverso cui si deve esprimere e deve trasparire la sintonia che lega marito e moglie.
Ed, infatti, questa sintonia che, all’interno del nucleo familiare, devono respirare i figli per crescere sereni e per raccogliere i frutti della scelta educativa impartita dai genitori; scelta educativa che non è altro che una … scelta d’amore.
E parlando di figli … AUGURI a Linda&Stefano per il bebè in arrivo 🙂
L’incontro giugnesco del gruppo “Giovani Sposi” si è tenuto il 10 sera nel salone parrocchiale.
L’argomento su cui le coppie presenti (Fulvio&Linda; Fulvio&Fausta; Alessandro&Amalia, Alessandro&Carla, Maurizio&Daniela) hanno riflettuto è stato la COMUNIONE D’ANIMA.
E proprio con una comunione di notizie è iniziato e si è concluso l’incontro:
- un affettuoso saluto a Pino&Brunella per la prova che stanno affrontando sempre con forza e volontà e fede;
- un grazie a tutta la comunità di Piedigrotta (e nel nostro piccolo al gruppo Giovani Sposi) per aver riempito il simpatico salvadanaio che aiuta il sostegno a distanza (un bimbo ad Haiti vittima del maremoto dello scorso anno) e il sostegno a vicinanza (una coppia del quartiere che vive una difficile realtà quotidiana, ma che ha trovato al forza di superare le difficoltà e chiedere aiuto);
- la giornata del 10 luglio a Roccamonfina: Messa alle 11.30 al Santuario dei Lattani, braciata a pranzo, bilancio del percorso “Giovani Sposi
- la Messa della Famiglia, nell’ambito dei festeggiamenti per la Madonna di Piedigrotta, il giorno 11 settembre alle 19.00.
La riflessione sul tema su citato è stata avviata dalla lettura del Terzo segreto di coppia: “La comunione d’anima”, appunto!
Tale UNITA’ è ciò a cui una coppia di coniugi mira cercando, attraverso la comunicazione, di dosare novità e adattamento (Fulvio F.).
E’ un’ UNITA’ a cui la coppia cristiana può giungere leggendo il Vangelo e facendo della parola del Signore una guida per un percorso di vita che, anche nel momento di difficoltà, sa trovare la forza delle Fede per andare avanti e per sapersi rialzare dopo una caduta: esperienza evangelica che caratterizza da diversi anni Fulvio&Linda e il loro gruppo “Parola di vita” (una sera al mese per riflettere e vivere il messaggio del Nuovo Testamento incentrato sull’AMORE, sui molteplici modi di vivere la CARITA’ all’insegna del Il Vangelo si deve far vita).
La comunione d’anima è ciò che caratterizza, all’interno della parrocchia di Piedigrotta, il Gruppo “Famiglie Insieme” e il loro slogan “INSIEME E’MEGLIO”.
La comunione d’anima è ciò che ha caratterizzato l’incontro Giovani Sposi del ’10 sera: con spontaneità ogni coppia ha aperto il proprio cuore, si è offerta alle altre coppie in modo naturale e sereno … ha condiviso la propria realtà matrimoniale perché certa di poter essere capita, compresa e non giudicata.
- La difficoltà ad avere un figlio
- La paura di avere un figlio
- La responsabilità di crescere un figlio
- La gioiosa paura di diventare genitori
- La paura dei cambiamenti
Ma come ha giustamente detto con serenità Linda il problema in cui le coppie tendono a cadere è quello in cui il timore scaccia i momenti belli, li distrugge, li fa dimenticare ed invece deve essere l’amore a scacciare il timore.
E la coppia cristiana deve sempre ricordare che Dio è l’Eterno presente nella vita di tutti e conosce i tempi dei suoi figli e di conseguenza dà loro il tempo di comprendere e far propri i cambiamenti…
Il figlio arriverà quando la coppia meno se lo aspetta
Scoprire di aspettare un figlio tramuterà le paure in gioia (e come ha fatto giustamente notare Fulvio F. testimoni di ciò sono stati Stefano&Linda … il loro è stato un piccolo miracolo)
Diventare genitori verrà da sé vedendo il proprio figlio nascere e crescere giorno dopo giorno
Diventare genitori sarà gioia pura
I cambiamenti porteranno con sé sempre qualcosa di positivo … se non nell’immediato, nel prossimo futuro.
E Linda non poteva concludere in maniera più giusta l’incontro con l’invito a pregare per noi coppie e con la seguente citazione evangelica: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12, 2).
Personalmente un GRAZIE a tutte le coppie che durante quest’anno parrocchiale hanno dato una parte di sé e che hanno arricchito e fatto riflettere me&Fulvio sul corso della nostra vita di coppia … spero che anche noi vi abbiamo lasciato una parte di noi che potrà essere stato un arricchimento per voi. GRAZIE per avermi dato la possibilità di stilare la relazione degli incontri … per me è sempre un momento di meditazione, autocritica, comprensione personale che diventa condivisione di coppia.
E … condividendo … a tavola (in pizzeria) … si è concluso l’incontro del 10 sera!
Ci è spiaciuto che Fulvio&Linda e Alessandro&Carla non siano potuti rimanere, ma … il loro essere genitori è la loro gioia ed è la gioia che trasmettono a noi!
F&F