La devozione popolare
A Napoli la devozione popolare è particolarmente sentita. Ne sono segno non solo le tante feste, che si svolgono nel corso dell’anno, nella città e in ogni singolo quartiere ma anche le tante immagini votive che si trovano in ogni angolo della città, sempre curate attentamente da gruppi di persone del luogo o da un singolo.
Alla basilica della Madonna di Piedigrotta, ed alla sua festa tradizionale del 8 settembre, è da sempre legata tutta la città anche se, per il luogo in cui sorge, essa è legata specialmente alla devozione della gente di mare.
Occorre ricordare infatti che il mare e la spiaggia un tempo arrivavano molto più vicino alla basilica di quanto non lo sia adesso.
Sia mantenendo intatta la tradizione, sia arricchendola con aggiunte più recenti, la devozione alla Madonna di Piedigrotta ha un ricchissimo tesoro di preghiere, canti, immagini che ovviamente non deve andare perduto ma essere sempre rinnovato.
In questa pagina si è cercato di raccogliere le testimonianze del passato e del presente non solo per ricordare, ma anche per incentivare a ricercare quello che esiste, e non è stato ancora messo alla luce, ma specialmente per rinverdire una tradizione che non va perduta.
In molte parti della città, in un percorso a raggiera che si dirige verso la basilica sorgono molte edicole della Madonna di Piedigrotta, tutte ancora curate e custodite.
Seguendo questo link, si arriva ad una dettagliata descrizione con foto e documenti.
Per tradizione popolare, ogni 50 anni, la statua lignea della Madonna di Piedigrotta esce dalla Basilica per essere portata in processione per le strade della città. Un segno di affetto con la richiesta di intercessione per benedire la città di Napoli.
Nel 2000, anno del giubileo, c’è stata una processione straordinaria della statua della Madonna. La statua è stata portata nella chiesa di San Francesco di Paola in Piazza Plebiscito e poi riportata in processione nella Basilica, percorrendo un tratto (da Santa Lucia a Mergellina) su una imbarcazione, ulteriore segno della venerazione che la gente di mare ha per la Madonna.
In questo video alcuni momenti della processione
È un appuntamento molto sentito ed al quale partecipano anche artisti molto conosciuti.
Benedetto Casillo è l’anima di questa manifestazione ed ha scritto per essa molti testi oltre a condurla ogni anno.
Nel 2000, insieme alla processione della Madonna, sono state registratale alcune scene che trovano solitamente spazio ogni anno nella manifestazione.
La registrazione è stata fatta a chiesa vuota senza la presenza della gente; se da un lato permette un migliore ascolto dall’altro fa perdere l’entusiasmo della serata.
Se ne propongono qui alcuni brani.
Il Rosario di Piedigrotta è una lunga litania di canti e preghiere, molte in napoletano antico, che si tramanda per tradizione orale nelle generazioni che si susseguono a venerare la Madonna di Piedigrotta.
Ora è divenuto appuntamento di preghiera nei nove sabati che precedono la festa di Piedigrotta, con una festosa e solenne celebrazione nell’ultimo sabato che anticipa la festa.
Un libretto, strumento amoroso di devozione e preghiera popolare, fu preparato agli inizi del 900 ed è stato più volte ristampato per perpetuarne la tradizione (disponibile in parrocchia).
La devozione del popolo napoletano per la nostra Regina delle Grazie, venerata sotto il titolo di “Madonna di Piedigrotta”, risale al tempo della fondazione del primitivo santuario costruito dai pescatori e marinai di Mergellina sopra la collina di Posillipo, di cui resta storica testimonianza nel 1207. Distrutto dal tempo quell’antica cappella, l’attuale santuario fu eretto a spese del popolo stesso, volontariamente per obbedire al desiderio espresso dalla SS. Vergine a tre suoi devoti, cui comparve il giorno 8 settembre 1353, di voler eretto un tempio là ove è adesso e dove si sarebbe trovata una sua immagine, ora posta sul trono di marmo dell’altare maggiore. Dal 1453 il Santuario è affidato ai Canonici Regolari Lateranensi che lo servono tuttora.
Già sin dalla fondazione dell’attuale santuario si segnalano pellegrinaggi di regnanti, di cavalieri e di popolo devoto, che viene cantando inni alla Madonna.
La pratica dei “Nove Sabati” è andata consolidandosi dall’inizio del 1900. A quel tempo, i fedeli si riunivano nel lontano quartiere di S. Lucia e, alle prime luci dell’alba, giungevano alla “Villa reale”; da quel punto si cominciava la recita del Rosario di nove decadi, in ricordo dei nove mesi precedenti la nascita della Madonna. Il Rosario, detto ad alta voce, si scioglieva in una cantilena che pareva un lamento di afflitti, imploranti pietà.
Ma il Rosario di Piedigrotta, con i suoi canti e le sue preghiere, non è qualcosa che si può leggere seduti nella propria casa: è una preghiera viva e fervente che va condivisa e vissuta con i fratelli nella fede.
In questa pagina si riporta una breve strofa per invogliare ad unirsi alla preghiera durante i nove sabati o le feste di Piedigrotta.
O mamma de la grazia
Ca ‘mbraccio puorte grazia,
A vuje venco pe’ grazia,
Regina fance grazia.
Fance grazia, Maria,
Comme t’ ‘a fece lu Pateterno
Che a te te fece Mamma de’ Dio,
Fance grazia, o Maria.
Dal Parco Vergeliano a Piedigrotta Lorena Bianchetti ha mostrato la bellezza del nostro Santuario e le devozioni del popolo che ancora rimangono vive.
Insieme a lei Benedetto Casillo, attore e autore di cinema e teatro, don Franco Bergamin, rettore del santuario di Piedigrotta, Angela Luce, artista che ha lavorato con Eduardo de Filippo, Totò, Vittorio De Sica, Pierpaolo Pasolini e Pupi Avati.