Prepariamoci al Giubileo
Straordinario della Misericordia
Carissimi,
tra poco più di un mese, l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, papa Francesco darà inizio al Giubileo Straordinario della Misericordia. Il Papa ha pensato a questo periodo come tempo favorevole per la Chiesa, per rendere più forte ed efficace la testimonianza cristiana, tenendo fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. La Porta Santa verrà aperta dal Papa come la Porta della Misericordia dove, chiunque entrerà, potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza. Ho pertanto pensato che sia bene usufruire di questa nostra pagina, sin da ora, per cominciare a prepararci a vivere meglio questo particolare ed eccezionale evento. Tutti siamo chiamati in prima persona a sperimentare l’amore del Padre attraverso la riconciliazione, e noi parrocchiani siamo maggiormente coinvolti poiché la nostra basilica di S. Maria di Piedigrotta è stata designata dai sacerdoti di Chiaia e Posillipo come “Oasi di Misericordia” per il IV decanato. Nel nostro Santuario ci saranno diverse celebrazioni giubilari e sarà punto di riferimento anche per le Confessioni. Pertanto, con il Consiglio Parrocchiale Pastorale e con quello degli Affari Economici, si è pensato di adibire la prima cappella a destra (entrando) a “Cappella della Riconciliazione” come primo segno dell’Anno Santo. Gli altri segni saranno comunitari e personali perché frutti della propria esperienza con la Misericordia di Dio. Ora lascio lo spazio alle parole di papa Francesco tratte dalla Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia Misericordiae Vultus per una personale riflessione e preparazione all’evento.
Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è divenuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, «ricco di misericordia» (Ef 2,4), dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come «Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà» (Es 34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina. Nella «pienezza del tempo» (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvezza, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv 14,9). Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato. Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita. La Chiesa sente in maniera forte l’urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto. Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il nostro colmo di grandi speranze e forti contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo. La Chiesa è chiamata per prima ad essere testimone veritiera della misericordia professandola e vivendola come il centro della Rivelazione di Gesù Cristo. Dal cuore della Trinità, dall’intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano.
Ogni volta che ognuno ne avrà bisogno, potrà accedere ad essa, perché la misericordia di Dio è senza fine. Tanto è imperscrutabile la profondità del mistero che racchiude, tanto è inesauribile la ricchezza che da essa proviene. In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: «Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre» (Sal 25,6).
Don Franco Bergamin
parroco