AVVENTO: APRIRE LA PORTA…
Carissimi amici parrocchiani,
la prima domenica di Avvento segna l’inizio di un nuovo anno liturgico. L’avvento è un periodo che
prepara la comunità cristiana all’incontro con il Signore che viene. È un tempo che ci invita ad accoglierlo.
Ma come fare se le porte della nostra vita e quella dei nostri cuori sono chiuse?
I recenti avvenimenti di Parigi ci hanno talmente spaventati e preoccupati da renderci chiusi, intimoriti; vediamo intorno a noi, soprattutto negli stranieri, possibili terroristi; viviamo la nostra quotidianità senza speranza e ci sentiamo totalmente divisi.
C’è un canto liturgico per il tempo di Avvento che “suona” così: “Aprite le porte a Cristo, è Lui il redentore, speranza ai vostri giorni porterà. Voi dite: siamo divisi chi ci potrà riunire? Ma viene Lui, l’Amore e nuova comunione creerà.”
Credo che il tempo di Avvento sia il tempo non solo di grande speranza e di attesa carica di entusiasmo, ma anche il tempo di rinnovata apertura e di gioiosa accoglienza. Noi cristiani siamo chiamati a testimoniare con esultanza tutto questo con gioiosa e vera speranza. Papa Francesco, durante l’udienza del 18 novembre scorso, ha parlato con toni forti: “Niente porte blindate nella Chiesa, niente! Tutto aperto! Una Chiesa inospitale, così come una famiglia rinchiusa in sé stessa, mortifica il Vangelo e inaridisce il mondo”. Accogliamo questo straordinario e forte appello del papa e cominciamo ad aprire le tante nostre porte chiuse: quelle della Chiesa, della famiglia, della vita, del cuore, delle relazioni,…
Siamo alle soglie dello straordinario Giubileo indetto da papa Francesco con la sua bolla “Misericordiae vultus” che si inaugurerà con l’apertura della porta santa della Basilica di S. Pietro in Vaticano, l’8 dicembre prossimo e man mano si apriranno le porte delle basiliche, cattedrali, ecc. Queste aperture saranno soltanto gesti simbolici perché a me piace pensare che Dio abbia già aperto la porta della sua Misericordia, anzi, che non l’abbia mai chiusa. La porta della Misericordia di Dio è una porta sempre aperta, giorno e notte, non conosce stagioni, vacanze, ferie, festività. Non conosce chiusure. È una porta che non viene mai murata, non è blindata, non ha chiavistelli nè serrature. E’ la porta dell’Amore di Dio per noi: sempre APERTA. Per essa possiamo liberamente entrare ed uscire restando con Lui o allontanandoci da Lui. Quella porta rimane comunque e stabilmente aperta per ogni eventuale ritorno a Lui, al suo amore. Perfino la porta della cella può significare, per i detenuti, “il passaggio della Porta Santa, perché – dice il papa – la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.
Allora apriamo la porta della nostra vita, del nostro cuore, anzi, come ci ha testimoniato San Giovanni Paolo II, “spalanchiamo le porte a Cristo”.
Spalancare le nostre porte a Cristo sarà il nostro Avvento.
Passare per la porta della Misericordia di Dio sarà, invece, il nostro Giubileo.
Buon Avvento, ma soprattutto Buon Giubileo!
Don Franco Bergamin
parroco