CRISTO E’ VERAMENTE RISORTO, ALLELUIA!
Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro?». (Mc 16,2-3)
Mi capita di osservare spesso la gente che passa per strada, le persone che camminano per via, coloro che incontro nella vita e di notare come le preoccupazioni della vita, del lavoro, della famiglia, del matrimonio, dei figli, di altro le facciano assimilare alle donne del vangelo che si interrogano su chi possa togliere il masso dal sepolcro. Nella nostra vita abbiamo dei macigni: nell’anima che ci impediscono di vivere da “figli di Dio”; nel cuore che lo appesantiscono e lo rendono freddo e non ci permettono di amare; nella vita che ostacolano alla luce e alla speranza di entrare dentro di noi; nella relazione che impedisce la comunicazione o la relazione con l’altro…
Chi ci rotolerà via il masso? Chi ci aiuterà a rimuovere il macigno che ognuno di noi ha?
Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. (Mc 16,4)
Credo che oggi, come cristiani, non dobbiamo più porci questi interrogativi, perché il masso rotolato ci permette di guardare dentro il sepolcro e scoprirlo vuoto. È la Pasqua che ci permette di vedere dentro la morte e ci fa scoprire i segni della Speranza, della Vita, della Risurrezione.
Le donne non avevano ancora incontrato il Risorto, ma i segni della pietra rotolata e la tomba vuota sono loro bastati per poter nuovamente sperare e credere in qualcosa di nuovo, di grande, di straordinariamente bello.
Come sarebbe meraviglioso se anche noi potessimo liberarci da tutto quello che opprime e soffoca la nostra vita, da quello che appesantisce il nostro cuore e da tutto ciò che grava sulla nostra anima. Solo così potremmo vivere la Pasqua ed essere cristiani contenti che testimoniano la gioia della vita e la fiducia nella speranza. Così potremmo essere i cristiani della Risurrezione perché possiamo dire di avere incontrato il Risorto.
Concludo con un augurio di Tonino Bello, vescovo di Molfetta, che è stato un grande uomo appassionato di Dio e della vita.
«Pasqua, festa che ci riscatta dal nostro passato! Allora, Coraggio! Non temete! Non c’è scetticismo che possa attenuare l’esplosione dell’annuncio: “le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate nuove”. Cambiare è possibile. Per tutti. Non c’è tristezza antica che tenga. Non ci sono squame di vecchi fermenti che possano resistere all’urto della grazia…».
AUGURI!
CRISTO È VERAMENTE RISORTO, ALLELUIA
Don Franco Bergamin
parroco