Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
Non è più qui, è risorto!
Carissimi,
c’è un evento ritmato dalla fedeltà e portatore di speranza che disgela la disperazione, di certezza che trionfa sul dubbio alienante e di vita che vince ogni morte: CRISTO E’ RISORTO.
Nel cammino quaresimale siamo stati invitati dall’evangelo ad intraprendere un viaggio dentro noi stessi dove possiamo incontrare Gesù novità della storia e del nostro cuore vecchio, pesante e atrofizzato. Solo conoscendo se stessi, si può trovare ciò che da sempre cerchiamo: la verità che illumina di serenità l’ esistenza storica.
Il primo passo era quello di imparare a fare SILENZIO per avere l’opportunità di riappropriarci degli spazi e delle dimensioni del tempo. Ci siamo accorti che così non poteva andare avanti: l’angoscia del presente e la paura del futuro, lentamente e inesorabilmente, si erano impossessate anche dei nostri sogni. L’uomo non è fatto per vivere impaurito della sua stessa ombra e prigioniero della presunta inevitabilità della storia. Il silenzio ci può aiutare a capire l’essenziale per ASCOLTARE (secondo passo) l’impercettibile respiro della vita nella riscoperta faticosa ed esaltante della semplicità.
Il mondo è corso talmente avanti da superare, di gran lunga, la nostra personale capacità di adattamento. L’ingranaggio assurdo dei mutamenti è diventato così rapido che non ci offre il tempo di adeguarci e di farli nostri. Imparare ad ascoltare le voci, da troppo tempo assopite e mortificate, è diventato esercizio indispensabile, per trovare serenità ed energie di vitalità. Tra le voci ne abbiamo distrutto essenzialmente una: quella della coscienza e dell’anima. Sognando o vivendo nel benessere, abbiamo scoperto di non essere poi così felici come speravamo, infatti cerchiamo, cerchiamo … ma cosa cerchiamo? Forse è proprio l’anima che dovremmo trovare! Ci siamo dimenticati della sua esistenza, conquistati dai troppo facili successi, o forse l’abbiamo perduta nel caos metropolitano dello squallido sopravvivere. In questo vuoto è necessario aprirci al terzo passo: la PREGHIERA non come interminabile rosario di richieste pretenziose o discarica delle insoddisfazioni create dal bisogno del superfluo con la pretesa di subitanee soluzioni miracolistiche, ma come vera relazione d’amore. È necessario imparare ad alzare gli occhi dall’egoistico ripiegamento su propri e assoluti bisogni e guardare a Dio che dona risposte vere se ci fideremo. In questo senso vogliamo giungere all’ultimo passo: INCONTRARE Dio e l’uomo che non possono mai essere disgiunti nella logica del Vangelo.
Momenti angosciosi, in questo nostro tempo, stanno minando con prepotenza la speranza e la possibilità di credere al valore dell’uomo e alla inalienabile dignità della vita.
Ma un canto santo e possente si eleva da una tomba ormai vuota: ALLELUIA, CRISTO MIA SPERANZA E’ RISORTO.
Solo chi sarà capace di compiere il difficile e sofferto cammino del buio attraversato dal grido lacerante del sangue versato e del tenero sussurro di fiducia, coglierà la sorprendente novità della speranza
Seduto sulla tomba vuota l’angelo disse: Non cercate tra i morti colui che è vivo, non è più qui è risorto. (Luca 24, 5-6)
O uomo flagellato da mille ideologie confuse.
O uomo coronato da mille promesse disattese.
O uomo denudato da mille incongruenze osannate.
O uomo inchiodato da mille prepotenze giustificate.
O U o m o !
Alza lo sguardo, riprenditi la dignità svenduta al miglior offerente nel mercato delle illusioni.
E’ tempo di ricominciare, Qualcuno con la sola forza dell’Amore ha vinto il male, il peccato e la morte. Oggi, per te la possibilità di ricostruire nel volto martoriato del fratello l’immagine pura, bella, viva ed esaltante del Creatore.
Buona Pasqua a tutti affinché ognuno sappia ritrovare la via della vera pace dono del cuore trafitto di Cristo e caparbia costruzione della buona volontà dell’uomo.
Buona Pasqua a tutta la comunità nella certezza che il Risorto ci precede dove la vita troverà piena realizzazione del sogno di Dio su ciascuno: Amatevi come io vi ho amato. (Giovanni 13. 34)
Don Franco De Marchi
parroco