L’angelo disse: “Vi annuncio una grande gioia,
oggi è nato per voi, nella città di Davide, un Salvatore che è Cristo Signore
Troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”.
Andarono senza indugio, poi, dopo aver visto,
se ne tornarono glorificando Dio.
cfr. Luca 2,10-2
Carissimi,
torna puntuale, come i ritmi del cuore e i palpiti della tenerezza, il Natale del Signore Gesù Cristo.
Quale gioia per chi è attento al miracolo della vita, per chi ha acquisito la semplicità dello stupore e per chi non si stanca di essere insaziabile cercatore della misericordia nei gesti comuni e familiari.
Ma, per te abitante questa storia colorata di mille contraddizioni cosa significa Natale?
Natale delle città illuminate da mille luci che vogliono rendere produttivo tutto il tempo senza dedicare spazio al dovuto e meritato riposo, al sonno dei sogni e alla quiete della contemplazione?
Natale delle città illuminate da mille luci che vogliono vincere il buio del non senso trovato appena svoltato l’angolo di esistenze annegate nelle “ubriacature” del correre strappando i sentimenti più autentici?
Natale delle città illuminate da mille luci che vogliono rischiarare le strade, le notti interiori delle incapacità e delle tristezze e le impossibilità di trovare significati creando l’illusione di allontanare paure e solitudini?
Natale delle città illuminate da mille luci che non vogliono vedere la stella che annuncia la nascita di un bambino che cambia il volto triste della storia. Di un Dio con noi che non si sostituisce alla responsabilità di costruire con fatica le vie della tolleranza, della misericordia e della pace?
Natale delle città illuminate da mille luci dove si crede che la violenza sia il metodo migliore per ottenere la pace, la propria pace; dove gli integralismi politici, economici, culturali e religiosi sono più importanti delle persone, della vita e dell’amore.
Oppure:
Natale delle città illuminate da mille luci che desiderano essere mille e mille speranze, mille e mille azioni buone, mille e mille offerte di salvezza e di pace, mille e mille cuori finalmente arresi all’amore?
Uomo folle della tua stessa follia:
Quando capirai che la vita vale più dei tuoi interessi egoistici?
Quando capirai che la fraternità e il rispetto sono più importanti della religione?
Quando capirai che le tue mani sono fatte per costruire e donare e non per rubare?
Quando capirai che non serve fuggire al giudizio del sangue innocente di Abele?
Quando, finalmente, risponderai a chi ti chiede: “Dov’è tuo fratello?”
Ma in questa santa notte nel cielo un volo e mille voli, una stella e mille stelle, una voce e un solo immenso coro: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”.
Ascolta, c’è una voce nuova, quella degli angeli, è la stessa voce che da sempre cerchi nelle vie buie delle tue disperazioni: “Qualcuno ama te e ama tutti gli uomini. Pace …. guarda in alto, solleva lo sguardo, prova a credere che puoi essere diverso da quello che sei, più buono, più accogliente, più bello dentro. Dio è venuto a trovarti, a lui non interessano,le tue storie ingarbugliate e le tue sciocche differenziazioni per lui sono festa di colori, egli vuole incontrare te per dirti il suo amore e per liberarti dalle tue meschinità stratificate nei perbenismi asfissianti”.
Cogli il momento di questo Natale, non trovarti occupato in cose inutili nella inutilità di costruirti da solo la tua felicità.
Gli angeli messaggeri, cantano con il ritmo della festa: Gloria nell’alto a Dio che viene da te, nella tua città, nella tua casa, nella tua vita e per questo intonano l’inno della pace a tutti gli uomini che il Signore ama. Egli per tutti, nel sonno tranquillo del bimbo addormentato tra le braccia della mamma, sogna un presente e un futuro dove taceranno le voci della guerra, gli slogan della violenza e le benedizioni degli integralismi e fioriranno i canti della fraternità e del rispetto e dell’alleanza multicolore.
Svegliati, questa notte non è fatta per dormire, già stanno spuntando le prime luci di una nuova aurora.
Vai, senza indugio, nella Betlemme che Dio ha preparato per te e non temere la semplicità, la povertà e la fragilità dei segni che ti verranno offerti, sono solo l’inizio …
La speranza che è dentro di te già prepara alternative agli orrori della violenza, del potere, della forza, se non te ne accorgi vuol dire che non sei attento, fermati e scruta bene …..
Ora anche tu sei pronto per diventare angelo: messaggero di bene e di buone notizie.
Auguri perché tu possa essere angelo metropolitano.
Auguri perché tu possa indossare la tunica della pace ed essere pace per chiunque incontrerai.
Auguri perché ti spuntino le ali della sollecitudine per la vita degli uomini.
Auguri perché si accenda l’aureola della tua gloria di Dio, splendente su ogni uomo, portatrice di rispetto e di benevolenza.
Auguri a tutta la comunità parrocchiale e a tutti quelli che credono nell’uomo perché si accorgano che Dio già crede in loro e li porterà a scoprire la bellezza del suo immenso amore.
Buon Natale
Don Franco De Marchi
parroco