ABBRACCIARE IL 2015 CON SPERANZA
Cari Amici,
è mio desiderio rivolgermi a ciascuno di voi, ad ogni famiglia, a tutti i bambini ed anziani, ai sofferenti nel corpo e nello spirito e a qualsiasi persona per far arrivare il mio semplice ma cordiale ed affettuoso augurio di Buon Anno.
Mi sembra bello poterlo fare prendendo spunto dalle parole di papa Francesco nella lettera apostolica a tutti i religiosi in occasione dell’anno della vita consacrata che ha avuto inizio il 30 novembre 2014.
Papa Francesco dà ai consacrati, religiosi, religiose tre obiettivi che io vorrei inoltrare a voi perché penso siano delle indicazioni che possano servire ad ogni uomo e donna di questa nostra società.
1) Guardare il passato con gratitudine.
2) Vivere il presente con passione.
3) Abbracciare il futuro con speranza.
Quando ho letto la lettera apostolica rivolta ai religiosi, ho trovato questi tre obiettivi come sprone per noi a vivere il nuovo anno con fiducia e speranza.
Guardare il passato con gratitudine e riconoscenza di quanto la vita ci abbia offerto significa avere uno sguardo riconoscente verso Dio che opera cose straordinarie nella nostra storia. Guardando il trascorso con questa ottica ci renderemo conto di quanti “grazie” dovremmo a Dio. La nostra vita dovrebbe diventare una lode come quella di Maria: “L’anima mia glorifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva…grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome…”
Vivere il presente con passione è un invito ad affrontare la vita e la quotidianità non come degli automi, od in maniera apatica ma con sentimento, mostrando ogni giorno la grinta e la gioia per le cose che si fanno, partecipando attivamente alla vita sociale e pubblica e, perché no, alla vita della Chiesa.
Abbracciare il futuro con speranza. Mi sono reso conto in questi quattro mesi in cui sono diventato parte di questa città come Napoli sia una città con molti mali. Ho imparato a conoscere le difficoltà delle famiglie, della collettività, dei singoli; i problemi economici che ci sono, la forte e crescente disoccupazione, la crisi della famiglia, il dolore, la sofferenza, ecc… Al contempo però è anche una città che ha tante risorse, tanta energia e tanta voglia di vivere. Allora credo che ognuno di noi debba avere il coraggio di osare, affrontare, abbracciare il futuro guardandolo con speranza. Si è soliti scambiarci nella prime ore del nuovo anno un saluto o un bacio di augurio. Perché non scambiarci un abbraccio di speranza? Abbracciando il marito, la moglie, i figli, il padre, la madre, i fratelli, gli amici, i malati, … noi abbracciamo la speranza del nostro futuro e nello stesso tempo vogliamo con il nostro abbraccio infondere speranza. La speranza non va solo riposta in noi ma negli altri. Cristo è venuto per riporre in noi la speranza di una vita nuova.
Con Lui avremo più forza per abbracciare il futuro e saremo contemporaneamente ricolmati di speranza. E nell’Amore gratuito di Cristo e nella Sapienza dello Spirito potremmo dire: “per quello che è stato GRAZIE, per quello che verrà SI!” (Dag Hammarskjöld, segretario generale ONU 1953-61).
Ancora auguri di una gioiosa S P E R A N Z A .
Un abbraccio a ciascuno di voi!
Don Franco Bergamin
parroco