… VIDE CHE ERA VERAMENTE STUPENDO
(Genesi 1,31)
Carissimi,
Siamo ormai giunti a metà inoltrata di questo ANNO DELLA FEDE e il cuore è colmo di gioia per le innumerevoli grazie che il Signore, Dio della misericordia, ci ha donato e continua a donarci.
È tuttora viva negli occhi e nella mente l’esperienza vissuta in Cattedrale a ottobre scorso, quando la Chiesa di Dio che è in Napoli si è raccolta attorno al suo Vescovo per iniziare, dopo il GIUBILEO, il cammino della attualizzazione nel segno di una fede più coerente, generosa e salda con la liturgia della luce. Anche la nostra parrocchia, si è messa nel percorso di approfondimento, per formare testimoni più coscienti e attenti, attraverso le interessanti e proficue catechesi sul Credo Battesimale che sono state dettate in Quaresima. Rimane ancora difficile la sinergia tra le varie proposte che vengono attuate, ma la speranza ci sprona a non scoraggiarci e a continuare con più forza e convinzione per chiedere delle scelte coraggiose e nuove.
Abbiamo vissuto ancora un evento ecclesiale di grande grazia: l’elezione del papa Francesco che ci sta donando freschezza di spiritualità e percorsi di vero rinnovamento. Non ci metteremo alla finestra a guardare, ma andremo verso le periferie esistenziali dove vive il popolo di Dio che è in Piedigrotta e aumenteremo l’attenzione per dare risposte a ciò che veramente la gente si aspetta dalla parrocchia mettendo in soffitta quello che la parrocchia si aspetta dalla gente. All’orizzonte si stanno accendendo i colori vivaci di grandi novità per chi vorrà collaborare con docilità e umiltà. Credo che il Signore abbia per noi in serbo meraviglie stupende, ma sarà necessario spogliarci delle nostre sicurezze acquisite e delle operatività obsolete.
Infine innalziamo un inno di ringraziamento al Signore per tutto quello che ci ha fatto vivere e per le consolazioni, insieme a dolori e difficoltà, che ci ha donato.
Adesso c’è un tempo di riposo che la pausa del lavoro e delle attività ci concede perché ognuno possa accorgersi di quante cose belle ci siano attorno e dentro ciascuno.
È NECESSARIO CONTEMPLARE.
Riposo è contemplazione di Dio.
Bisogna fermarsi, rimettere a posto il tempo, la vita, la fede, lo spirito. Dio ci ha donato il tempo non per possederlo, ma per gestirlo, impiegarlo, viverlo, donarlo nella libertà di chi si accorge che la vita e le dimensioni spirituali sono più importanti di tutto il resto che la grande menzogna continua a proporci come vero.
Tempo di contemplazione non è passività inoperosa di un vago perdersi nella costruzione illusoria di esoteriche realtà non ben definite, ma accoglienza attiva della possibilità alla mente e al cuore di poter conoscere e scegliere Dio Padre che ama nella sua misericordia. Egli ci invita a guardare per vedere, a operare per costruire la novità dell’oggi in un mondo più vivibile, più capace di cogliere l’anelito dello spirito, gli orizzonti della speranza e i gesti della carità.
Riposo quindi per aver tempo da dedicare alla scoperta o ri-scoperta della paternità di Dio.
Riposo è contemplazione del creato.
Quanta nostalgia di libertà di fronte alla grandezza del mare, alla bellezza delle montagne e alla dolcezza dei paesaggi di collina e al nostro golfo incantato di meraviglia.
Quanta voglia di innocenza di fronte ad un tramonto infuocato o alla freschezza di un ruscello alpino dalle acque fresche e rigeneranti.
Quanta luce di fronte alla varietà dei colori dipinti nei fiori, alla fragranza degli odori o al miracolo dei frutti maturi.
Riposo è contemplazione di tutto questo, non con la superficialità del “come sarebbe bello” o la frettolosità del “mordi e fuggi”, ma con la calma necessaria di chi si rende consapevole che può assaporare la bellezza delle sensazioni e riconciliarsi con il ritmo delle stagioni del tempo e dell’anima.
Riposo per chiudere definitivamente con la frenesia dell’avere tutto e subito perché non c’è tempo, è rimanere dentro la vita contemplando con serenità del cuore il ritmo delle attese.
Riposo è contemplazione della propria esistenza.
Non è forse vero che avvertiamo la sensazione che la vita ci sta fuggendo da sotto i piedi?
Non è forse vero che non ci sentiamo più protagonisti del nostro presente e del nostro futuro?
Non è forse vero che il passato … è passato così in fretta e ci ha lasciati soli?
Riposo è contemplazione per riappropriarsi di se stessi, per dare anima all’automa che si è impossessato delle nostre esistenze e ci ha consegnato alla follia collettiva dell’ingranaggio freddo che stritola l’esistenza.
Riposo diventa accorgersi del miracolo stupendo che ogni giorno il tempo ci regala: la vita.
Contemplare la vita è la meraviglia dell’esserci, è comprendere il tesoro inestimabile, unico, irrepetibile e fragile che è consegnato con fiducia alle nostre mani perché ognuno possa essere protagonista del costruire pazientemente se stesso e la storia.
Buon riposo di contemplazione
Fermati, Guarda
Chiedi a Dio e a te stesso di stupirti
E poi canta: “È veramente tutto bello”.
Don Franco De Marchi
parroco