Simboli dello Spirito: NUBE
Carissimi,
in questo ultimo appuntamento vi scrivo di un altro simbolo dello Spirito Santo: la NUBE.
È S. Paolo stesso che nella Prima lettera ai Corinzi, dopo aver parlato di acqua e roccia, di bevanda e cibo spirituale presenta questo simbolo: Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. (1Cor 10,1-4) Un testo chiaro e specifico dove tutto viene riferito allo Spirito Santo e alla sua presenza nella storia di salvezza per il popolo d’Israele. La Nube rappresenta e rivela la gloria di Dio, ma anche la precede con il suo apparire, essa è una nube spirituale che porta con sé tutta la festa e l’influsso benevolo dello Spirito. La Nube è, dopo il fuoco ardente del Roveto sul Sinai, una presenza costante nel cammino dell’Esodo: Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora. Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio (Es 40.34-38). Oltre ad essere presente assume anche il ruolo di protezione e di difesa quasi come un mezzo animato, teneva desta la consapevolezza della presenza di Dio e invitava a godere e a lodare Dio per la sua costante protezione verso il suo popolo, il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte (Es 13,21-22). Una stretta correlazione di simbologie vi era tra nube e acqua, nube e rugiada pensiamo alla manna che piove dal cielo e si presenta come strato di rugiada al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: “Che cos’è?”, perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: “È il pane che il Signore vi ha dato in cibo”. (Es 16,14-15)
Il mistero dell’Incarnazione del Verbo apparirà come fasciato da questo alone luminoso e fecondo di nube, che prenderà sotto protezione e coprirà la vergine amata da Dio: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. (Lc 1,35) È così che Maria, portatrice di Dio, danzerà la gioia della pienezza cantando: Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome (Lc 1,49). Non basta, Maria adombrata, vivrà tutta la sua esistenza dentro e sotto la nube della intimità sponsale con lo Spirito Santo. Ella è quindi arca santa di Dio dove la Trinità trova dimora.
Altro luogo e momento di presenza della nube lo troviamo sul monte della trasfigurazione: Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo … Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!” (Lc 9,29-35) Ancora una volta, come al Giordano, la voce del Padre si fa presente eudibile. La nube luminosa avvolge il dialogo e lo Spirito manifesta la gloria, conferma l’investitura del Figlio e la vocazione dei discepoli. Pietro si lascia guidare dalla presenza dello Spirito e chiede di restare in quella nube dove Dio si fa presente gli occhi finalmente vedono e la gioia riempie il cuore.
Anche noi in questo tempo di estate, dove potremo gustare il meritato riposo, entriamo nella nube dello Spirito lì potremo trovare pace, serenità e dialogo d’amore con il Signore, lasciamoci avvolgere dalla dolcezza dello Spirito per dire: è bello per noi stare qui, Signore rimani con noi.
“Vieni Spirito Santo, effondi su di noi la sorgente delle tue grazie e suscita una nuova Pentecoste nella Chiesa! Scendi sul papa e sui vescovi, sui sacerdoti, sui religiosi e sulle religiose, sui fedeli e su coloro che non credono, sui peccatori e su ognuno di noi! Scendi su tutti i popoli del mondo! Scuotici col tuo soffio divino, purificaci da ogni peccato e liberaci da ogni inganno e da ogni male! |
Infiammaci con il tuo fuoco, fa’ che ci consumiamo nel tuo amore! Insegnaci che Dio è tutto, tutta la nostra felicità e la nostra gioia. Vieni a noi Spirito Santo e trasformaci totalmente tuoi, totalmente di Dio! Questo te lo chiediamo per l’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, la Regina della pace! Amen. |
Don Franco De Marchi
parroco