È la preghiera che ci viene insegnata fin da bambini e che, soprattutto nelle difficoltà, riaffiora sulle labbra e nei cuori. È, in questo mese di maggio, che la Chiesa prega con Maria. Anche noi, che ogni giorno ci affidiamo alla nostra “mamma di Piedigrotta”, con la preghiera così bella e così semplice del Rosario, vogliamo viverla anche nelle nostre case, sia con i più piccoli, sia anche con gli anziani. È un’occasione propizia per far diventare ancora le nostre famiglie, una “chiesa domestica”, dove si vive la vita quotidiana, ma illuminati e sostenuti anche dalla nostra fede.
È con papa Francesco, che vogliamo lasciarci “stupire” da Maria, con queste righe scritte con Don Marco Pozza, teologo e cappellano del carcere di Padova, proprio facendoci riflettere sulla preghiera dell’Ave Maria.
Domanda: Papa Francesco, Maria è stata dipinta, scolpita, raccontata, è una delle figure più desiderate e più temute e anche più studiate, è stata la più difesa dai Papi. È anche la più ricercata dai peccatori, e la più odiata da Lucifero. Però solo il Signore è riuscito a conquistarla con un saluto che non ha paragone: “Ave Maria piena di grazia”. Nessuna creatura ha mai potuto vantarsi di un saluto simile dal Cielo. Ecco, quando recito l’Ave Maria mi commuovo, perché mi sembra di ascoltare l’incipit della storia che ha cambiato il destino dell’umanità. Un annuncio di misericordia: è come dire che Dio ricomincia, e ricomincia con una donna. È emozionante sapere che il cristianesimo parte così.
Risposta: Il saluto a una donna. Dio saluta una donna, la saluta con una verità grande: “Io ti ho fatto piena del mio amore, piena di me, e così come sarai piena di me, sarai piena del mio Figlio e poi di tutti i figli della Chiesa”. Ma la grazia non finisce lì: la bellezza della Madonna è una bellezza che dà frutto, una bellezza madre. Non dimentichiamolo: Dio saluta una donna che è madre dal primo momento, è presentata già come madre nel momento stesso in cui concepisce.
Domanda: È curioso che la biografia di Maria affondi nel silenzio, quasi che gli Evangelisti volessero proteggere la privacy di questa donna straordinaria.
Verrebbe da dire che Maria arriva dal silenzio come si proviene da un paese. Come si imma-gina, Papa Francesco, le stagioni di Maria dalla nascita a quando è stata assunta in Cielo?
Risposta: Da quando è nata fino all’Annunciazione, al momento dell’incontro con l’angelo di Dio, me l’immagino come una ragazza normale, una ragazza di oggi, una ragazza non posso dire di città, perché Lei è di un paesino, ma normale, normale, educata normalmente, aperta a sposarsi, a fare una famiglia. Una cosa che immagino è che amasse le Scritture: conosceva le Scritture, aveva fatto la catechesi ma familiare, dal cuore. Poi, dopo il concepimento di Gesù, ancora una donna normale: Maria è la normalità, è una donna che qualsiasi donna di questo mondo può dire di poterla imitare. Niente cose strane nella vita, una madre normale: anche nel suo matrimonio verginale, casto in quella cornice della verginità, Maria è stata normale. Lavorava, faceva la spesa, aiutava il Figlio, aiutava il marito: normale.
Domanda: C’è un magnifico verso di un salmo: “Tu sei più bello tra i figli dell’uomo” (Salmo 45,3). A me piace pensare che il più bello tra i figli dell’uomo alla fine è andato a cercare la più bella di tutte le donne: in fondo, è quel grande concetto dell’ Immacolata Concezione di Maria. A volte mi spaventa persino, tutta questa bellezza nascosta dentro una storia. Ma mi colpisce lo stile: Maria entra nella storia in punta di piedi e ne esce in punta di piedi. È anche lo stile di suo Figlio. Ma che cosa significa, in concreto, che Maria è nata senza peccato originale?
Risposta: Vuol dire che è nata, come mi piace dire, anche prima di Eva. Non è vero dal punto di vista cronologico, ma mi piace pensare che sia nata prima del momento nel quale Eva è stata ingannata, sedotta, perché Lei non è stata vittima dell’inganno, non ne ha subìto le conseguenze. Però è anche nata dopo perché, nella visione della Chiesa, che non sbaglia, la ri-creazione è più importante della creazione.
La creazione comincia con Adamo e poi Eva, e tutti e due insieme sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio. La ri-creazione comincia da Maria, da una donna sola. Possiamo pensare alle donne sole che portano avanti la casa, da sole educano i figli. Ecco, Maria è ancora più sola. Sola comincia questa storia, che prosegue con Giuseppe e la famiglia; ma all’inizio la ri-creazione è il dialogo tra Dio e una donna sola.
Domanda: Questo passaggio è fondamentale: la storia cristiana inizia con una donna che è capace di stupirsi. Un poeta diceva che chi perde la capacità di stupirsi invecchia in anticipo. Verrebbe quasi da dire che se uno non sa sorprendersi – o lasciarsi sorprendere da Dio – non sa che cosa si perde nella vita.
Risposta: È proprio così, perché Dio è il Dio delle sorprese. Lo stupore è una virtù umana che al mercato non si trova più. Prendi un bambino, fagli vedere qualcosa che gli attiri l’attenzione: si stupisce subito, lo stupore è la virtù dei bambini. Se perdiamo la capacità di stupirci non possiamo capire Maria: per capire Maria bisogna tornare indietro, indietro, farsi bambini, provare lo stupore dei bambini, dire “Ave Maria” come un bambino, con gli occhi del cuore, che la nostra cultura ha perso. Non è una categoria usuale lo stupore, dobbiamo ritrovarla nella vita della Chiesa. Dobbiamo meravigliarci.
Tratta dal libro “Papa Francesco, Ave Maria (pag. 17-21)”.