Ascoltare è…
Carissimi,
un saluto cordiale a tutti voi, alle vostre famiglie che ci accingiamo a visitare in occasione della benedizione e un saluto a tutti coloro che portate nel cuore; un saluto anche a chi è lontano dalla comunità a causa dei differenti motivi di ciascuno, tutti degni di rispetto, di ascolto e di interesse. Ormai da una settimana e più è iniziato il tempo austero e prezioso della Quaresima, vogliamo ancora intrattenerci sulla prima tappa della costruzione di una comunità arcobaleno: L’accoglienza e cominciare a specificarne i vari aspetti che la costituiscono; ci soffermeremo sull’ ASCOLTO.
Mai come in questa epoca storica l’uomo fa esperienza di una comunicazione abbondante in tutti i settori della relazione. È decisamente passata l’epoca romantica dell’attesa e della speranza di ricevere notizie e risposte sulla salute, la situazione della vita e quant’altro con la conseguenza che queste arrivavano sempre in ritardo e in modo farraginoso. Ora sappiamo tutto, o quasi, in tempo reale e a volte anche troppo in fretta senza avere il tempo di prepararci psicologicamente alla loro accoglienza. Non ci è concesso, dalla ristrettezza e avarizia del tempo di elaborare e di interiorizzare le conoscenze perché altre incalzano e sovrastano facendo diventare sorpassato, vecchio e obsoleto lo stesso presente. In tutta questa assurda frenesia del comunicare viene meno la capacità-possibilità di accogliere ragionevole come frutto di una scelta, ma soprattutto viene meno la disponibilità all’ascolto come attenzione; ci interessano più le notizie che le persone e questo è uno dei grandi sacrilegi laici che stanno inquinando e minando le basi, già fragili e insicure della convivenza umana. Quando le cose vengono prima delle persone allora vuol dire che si sta percorrendo strade contrarie alla dignità e inevitabilmente si costruiscono immagini dell’uomo che esaltano il suo avere, il suo fare, il suo apparire indirizzandoci verso un grande e continuo carnevale che nasconde dell’essere diventato troppo fragile per proporsi ed esalta la grande bugia del mostrare pura estetica dell’apparenza.
“Ma noi abbiamo conosciuto la Carità di Cristo Gesù nostro Signore e abbiamo sperimentato nella fede la bellezza dell’Amore. Chi incontra Gesù incontra se stesso e l’altro diventa fratello dono prezioso della paternità di Dio e stupendo tesoro dell’amicizia in Cristo con la pienezza di vita dello Spirito Santo. Noi non vogliamo omologarci conformandoci alla mentalità di questo mondo, ma vogliamo trasformare, rinnovando, il nostro modo di pensare per essere in grado di discernere ciò che è buono, giusto e gradito a Colui che amandoci ci insegna l’amore” (vedi Qui Piedigrotta febbraio 2010)
Accettiamo quindi, come comunità cristiana, la grande sfida della contemporaneità e ristabiliamo, con pazienza, che rispetta i ritmi e i tempi di liberazione e di maturazione, una sana capacità di ASCOLTO.
Ascoltare è: Fermare la corsa che sta frantumando la gioia di vivere.
Ascoltare è: Trovare la calma necessaria per ritrovare se stessi e gustare la festa dell’essere.
Ascoltare è: Intraprendere il viaggio più difficile ed entusiasmante dell’intera esistenza umana quello che conduce nel microcosmo della propria interiorità alla scoperta della verità su se stessi e le potenzialità di saggia programmazione per costruire il proprio io come capacità, volontà e forza affettiva di intessere relazioni autentiche.
Ascoltare è: Porre totale e nuda attenzione a sé, agli altri e a Dio smantellando le barriere della superficialità, della pigrizia spirituale e dell’indifferenza culturale.
Ascoltare è: Far spazio alle ragioni dell’altro ritenendole degne di rispetto in quanto frutto del pensiero di un uomo; accoglierle come ricchezza di una diversità condivisa, palestra di crescita e confronto culturale per una ricerca comune del bene e della verità.
Ascoltare è: Vincere l’orgoglio di credere che ognuno basti a se stesso e cullare sogni di onnipotenza dove tutto deve girare intorno all’io.
Ascoltare è: Farsi carico della vita degli altri conducendo l’esistenza fuori dai confini del proprio egocentrismo che mortifica uccidendo la relazione e prendere coscienza che solo insieme è possibile una vita dignitosa.
Ascoltare è: Aprire le porte del proprio materialismo nichilista per far spazio di attenzione al Dio della vita e dell’Amore.
Ascoltare è: Buttare nel bidone della spazzatura tutto l’inutile di cui ci siamo rivestiti credendoci più forti e più veri rivelandosi invece catena e prigione della autenticità di vita.
Ascoltare è: Imparare a dare credito alla Parola di Dio e non al dilagare delle parole umane che diventano insignificanza proprio del comunicare assumendo lo stile del dire tanto per non dire niente.
Ascoltare è: Aprire il Vangelo e confrontarsi con Gesù che è silenzio-ascolto e parola.
Impariamo l’arte dell’ascoltare e costruiremo la nostra vita e la comunità come capolavoro di Dio.
Don Franco De Marchi
parroco