NOVITA’ PER IL NUOVO ANNO PASTORALE 2019/2020
Carissimi parrocchiani,
abbiamo da poco concluso le nostre “feste di Piedigrotta”: sono state un bel momento di crescita per la nostra comunità. Ora siamo invitati ad iniziare il nuovo anno pastorale.
A giugno abbiamo fatto tre incontri di riflessione e di verifica sul perché ci siano sempre meno giovani che frequentano la nostra parrocchia. È stato un momento bello e che ci ha fatti sentire comunità che si ritrova insieme per affrontare, come una famiglia, le sfide di questo tempo che stiamo vivendo.
Siamo partiti dal documento finale del Sinodo dei giovani e dagli spunti e provocazioni di alcuni numeri:
Che cosa chiedono,oggi, i giovani alla chiesa e quindi anche alla nostra comunità? “I giovani chiedono che la Chiesa brilli per autenticità, esemplarità, competenza, corresponsabilità e solidità culturale” (n°57)
Abbiamo guardato alla nostra parrocchia e abbiamo cercato di mettere in luce le cose che funzionano e quelle che non funzionano. Ci sono ancora tanti fanciulli e quindi famiglie che chiedono di accompagnare i loro figli a fare la Comunione; ma poi non si prosegue nel percorso del “dopo comunione” e della cresima. Quest’ultima viene demandata, molto spesso in età adulta, quando c’è da prepararsi al sacramento del matrimonio.
Questa mancanza di continuità, fa’ sì che i ragazzi che si sono allontanati dalla chiesa vi ritornino con molta difficoltà, anche influenzati da un clima “contro la Chiesa” e le sue strutture che non fa crescere una “simpatia” verso il popolo di Dio, anzi considerando coloro che ancora vi partecipano come dei “poveri illusi” che non comprendono quello che sta accadendo nel nostro tempo.
“Molti notano come i percorsi dell’iniziazione cristiana non sempre riescono a introdurre i ragazzi, adolescenti e giovani alla bellezza dell’esperienza di fede. (n°19). È un problema che riguarda il nostro essere comunità: “Quando la comunità si costituisce come luogo di comunione e come vera famiglia dei figli di Dio, esprime una forza generativa che trasmette la fede; dove invece essa cede alla logica della delega e prevale l’organizzazione burocratica, l’iniziazione cristiana è fraintesa come un corso di istruzione religiosa che di solito termina con il sacramento della Confermazione” (n°19).
Con la testimonianza di Don Michele Madonna parroco di Santa Maria a Montesanto siamo stati invitati a far crescere nella nostra comunità l’azione dello Spirito Santo e porre al centro della nostra vita L’EUCARISTIA, che è il momento che ci fa’ essere non un insieme di tanti gruppi ma una comunità, che sente la gioia di appartenere al popolo di Dio, e dall’altra la forza di aprirsi e di andare verso gli altri per condividere con loro la nostra vita “trasfigurata” dalla presenza di Dio. L’altro elemento importante è porre al centro L’ADORAZIONE EUCARISTICA: noi la viviamo una volta la settimana il giovedì.
“La sinodalità missionaria, non riguarda soltanto la Chiesa a livello universale. L’esigenza di camminare insieme, dando una testimonianza di fraternità in una vita comunitaria rinnovata e più evidente, concerne anzitutto le singole comunità. Occorre dunque risvegliare in ogni realtà locale la consapevolezza che siamo popolo di Dio, responsabile di incarnare il Vangelo nei diversi contesti e all’interno di tutte le situazioni quotidiane. Ciò comporta di uscire dalla logica della delega che tanto condiziona l’azione pastorale.” (n°128)
Da qui allora la scelta di vivere, in questo nuovo anno pastorale, alcuni atteggiamenti che ci aiutino a vivere e a testimoniare la nostra fraternità attraverso una vita sempre più comunitaria.
- UN GIOVEDI’ AL MESE ( il secondo) vivremo una giornata dedicata interamente alla ADORAZIONE EUCARISTICA dove ogni fedele si impegna ad esservi presente almeno per un’ora. Concluderemo CON LA MESSA alle ore 20, per farci capire che questo camminare insieme è fondato su Gesù ed è Lui che fa crescere la nostra fraternità e con LA CENA “porta e condividi”.
- Per far crescere questa vita comunitaria vogliamo vivere al termine delle MESSE DOMENICALI UN MOMENTO DI CONOSCENZA RECIPROCA in modo che il nostro stare in Chiesa non sia solo un pregare da solo ma con una comunità che ha volti, esperienze e nomi che conosco e che voglio conoscere.
- La testimonianza di una vita gioiosa e fraterna genera alla fede anche nei GIOVANI. Forse quello che manca oggi alla nostra comunità è vedere degli adulti che non solo partecipano alla vita della parrocchia ma appartengono alla comunità dando tempo, energie, partecipazione. La nostra comunità è cresciuta grazie all’impegno di tanti fedeli laici che ogni giorno si sono presi cura non solo dei propri figli, ma anche quelli degli altri, sentendo che ogni essere umano è oggetto dell’infinita tenerezza di Dio, è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione.
Se pensiamo che le cose non cambieranno, ricordiamo però che Gesù ha trionfato sul peccato e sulla morte ed è ricolmo di potenza. La sua risurrezione è una forza senza uguali. È vero che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. È altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce frutto. Il Regno di Dio è già presente nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi modi, come il piccolo seme che può arrivare a trasformarsi in una grande pianta.
Ricordavo, durante il ritiro di inizio anno pastorale, queste parole di Papa Francesco: “Come vorrei trovare le parole per incoraggiare una stagione evangelizzatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore, fino in fondo, e di vita contagiosa! Ma so che nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei nostri cuori il fuoco dello Spirito” (EG 261).
Don Piero Milani
parroco