Il 10, 11 e 12 marzo si è svolto, come tutti gli anni, il 37° Convegno Nazionale Catechisti.
La sede scelta è stata quella delle parrocchie di S. Floriano, Salvatronda e Campigo, in Veneto; titolo del tema: «dal Dio creduto al Dio vissuto».
Al convegno, quest’anno è stato coinvolto un teologo, sacerdote della comunità del Cottolengo, responsabile di un centro di formazione spirituale per il laicato: d. Paolo Scquizzato.
Durante i tre giorni, ricchi ed intensi come sempre, si è toccato con mano, anzi con cuore, lo spirito d’amore con il quale siamo stati accolti, la cura messa anche nel più piccolo dettaglio, l’entusiasmo nel ritrovarsi e nello scambio dell’esperienza vissuta. Il battito dei nostri cuori si poteva percepire durante il canto dell’inno: Parla di Me (di don Franco de Marchi), scandendo il ritmo delle parole che ormai sono parte di noi catechisti, tutti uniti come una sola famiglia, tutti assetati dello stesso sapere, tutti bagnati da quell’Amore che cade a pioggia senza escludere nessuno.
Infine siamo ripartiti, si può dire… gasati, amati, desiderosi di “contagiare”, con il nostro vissuto, chi non ha potuto assaporare in prima persona, definirei percepire a pelle “skin to skin” l’aria respirata in questi tre giorni.
Siamo così rientrati nelle nostre comunità entusiasti, anzi raggianti, ricchi di questa esperienza e desiderosi di donare agli altri quello che in questi giorni è stato donato a noi.