I “passi” di Famiglie Insieme
nel 2004-2005
Lasciamoci vivere dalla Parola
“La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono” (Eb 11,1).
Il capitolo 11 della Lettera agli Ebrei fa memoria degli antenati: “per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza” (ivi).
Un anno all’insegna del “Lasciamoci vivere dalla Parola”, non astrattamente ma incentrato nella vicenda di persone reali. Ripercorriamo brevemente le tappe segnate dai nostri incontri.
I due saranno una sola carne… Adamo ed Eva
Il credere alla possibilità che un altro da sé possa aiutare a superare la solitudine personale con la sua diversità non subalterna ma “in relazione”; nella prima coppia abbiamo capito che l’umanità si realizza nell’unità tra i due, in ogni vocazione, che domanda in modo radicale di pensare la vita come un dono di reciprocità.
Maria e Giuseppe promessi sposi
Questa reciprocità è preparata nella dimensione umanissima dell’incontro. Essere accanto all’altro come colui che parla di sé, che si dice all’altro così come Dio dice a ciascuno, è quello che abbiamo visto in Maria e Giuseppe.
Abbiamo compreso l’errore dell’appartenenza possessiva, e l’importanza di “parlare al cuore” dell’altro nella vita di coppia e di famiglia.
Come da consuetudine da 6 anni ormai: rinnovo delle promesse matrimonali nella messa delle ore 10,30 e quindi pranzo, gioco e canti insieme. Grande possibilità di aggregazione e crescita in fraternità.
Rut
Rut, nel suo donarsi a Noemi, ci ha insegnato l’amore al mondo, alla cultura, alle esigenze dell’altro che amiamo. Una dimensione di apertura del cuore per la forza della Provvidenza. Abbiamo capito che non bisogna avvilirsi di fronte alle diversità che sembrano accentuarsi con il crescere della coscienza di sé. L’amore non si gioca sul proprio terreno, ma “in trasferta”.
Con la partecipazione di “esperti”, coordinati da Angelo Abignente, giurista. Sostanzialmente sono state riportate esperienze di positività in un contesto estremamente difficile, quale quello della nostra città, così ad es. a Scampia (Enrica Morlicchio Sociologa), nella prevenzione giovanile (Giulio Maggiore Responsabile Centro Shalom), nella scuola (Anna Rita Quagliarella Dirigente scolastico), nelle strutture del territorio (dal Consultorio familiare del territorio: Silvana Lucariello Psicologa e Silvana Raiano Neuropsichiatra infantile) .
Gioacchino ed Anna: la santità cresce in una famiglia santa
Abbiamo guardato a Gioacchino e Anna, nomi prestati dalla devozione a personaggi reali che hanno saputo trasmettere i valori. Per la loro opera educativa Maria ha pronunciato il suo sì e ha cantato il magnificat con l’affermazione che l’azione di Dio si trasmette “di generazione in generazione”.
Giuseppe e i suoi fratelli
Nella vicenda di Giuseppe, abbiamo imparato che ogni forma di superiorità all’interno della convivenza impedisce la relazione tra uguali, necessaria per la reciprocità. L’importante non è essere irreprensibili, non coglibili in fallo, che è fonte di soggezione, ma il lasciarsi aiutare e correggere.
Intensa occasione per essere uniti nel Signore, cercando di costruire una comunione di anime
Atti degli Apostoli
Infine abbiamo guardato alla “casa”, luogo “fontale” della comunità cristiana delle origini, che si ritrova ella casa dei credenti. Abbiamo guardato ad Aquila e Priscilla che appaiono non solo come collaboratori di Paolo, ma quasi come “protettori” del suo ministero, come tramite della presenza del mondo al Vangelo e del Vangelo al mondo.
“Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede”. (Eb 12,1-2)
Il fatto inesprimibile, il mistero dell’amore di Dio per gli uomini riceve la sua forma linguistica dal vocabolario del matrimonio e della famiglia in positivo e in negativo…
Lo svilimento dell’amore umano, la soppressione dell’autentica capacità di amare si rivela, infatti, nel nostro tempo, l’arma più adatta e più efficace per scacciare Dio dall’uomo, per allontanare Dio dallo sguardo e dal cuore dell’uomo”. (Benedetto XVI, 6 giugno 2005).
Il confronto ha dato spunti anche per le proposte future, che saranno approfonditi e meglio delineati nel primo incontro 2005/06, previsto per il giorno 8/10/05 alle 19,15, nel salone parrocchiale, continuando negli appuntamenti del 2° sabato del mese, giorno da anni impiegato per le proposte di “Famiglie Insieme”