“Famiglie Insieme”
Incontro del 27 giugno 2015
ad Alfedena
a chiusura dell’anno pastorale
L’incontro di chiusura dell’anno pastorale 2014-2105 si è svolto ad Alfedena accolti nella casa di Pino e Brunella. Anche se non eravamo in molti, il calore della casa, la bellezza dei luoghi, i momenti di riflessione e condivisione e la celebrazione insieme dell’eucarestia hanno caratterizzato una giornata che resterà nel ricordo di chi c’era.
A completare il tutto, Alfedena ci ha regalato una giornata limpida con un cielo così terso che nessuna foto avrebbe potuto ripeterne le tonalità.
Nella mattinata don Franco ha tenuto una lectio divina sul capitolo 7 di Luca (versetti 36-50, Gesù perdona una peccatrice) a cui è seguito un breve momento di risonanza di ciascuno.
Il momento successivo è stato invece una riflessione di ogni coppia sulle due domande che erano state proposte nell’invito:
- In che modo il percorso di Famiglie insieme di quest’anno vi ha aiutato a crescere come coppia?
- Cosa si aspetta per il prossimo anno la vostra coppia dal percorso di Famiglie Insieme?
La mattinata si è conclusa con la celebrazione dell’eucarestia.
Nel pomeriggio ogni coppia ha riferito le proprie risposte alle due domande. Più avanti in questa pagina potete leggere un breve resoconto.
Non sono state tirate conclusioni perché il cammino del prossimo anno ha già il suo percorso naturale per concludere le riflessioni sulle 10 parole dell’amore che ci vede impegnati già da due anni. Il programma completo sarà stilato prima della ripresa autunnale.
Riflessioni:
Dagli incontri nasce un confronto con un approfondimento di temi che da soli non si ha tempo di affrontare. Il confronto con altre coppie aiuta a gestire ed a sostenere le scelte. È inoltre una condivisione di esperienze.
Per il futuro bisogna chiedersi come confrontarci con le nuove situazioni che esistono nelle famiglie senza aspettare indicazioni dall’alto; dobbiamo mettere in programma uno scambio di esperienze con famiglie di altre parrocchie per allargare i contatti.
Ho vissuto poco i contenuti per problemi familiari ma moltissimo ho sentito la presenza ed il calore delle persone intorno in tanti momenti. “Famiglie Insieme” ha per me la priorità su tutto il resto. Ed è importante la presenza di tutti noi anche se chi c’è non dovesse prendere parte alla discussione. Al di là degli argomenti si sente di far parte di un gruppo: in piccoli gruppi ci si apre ma è importante anche aprirsi agli altri.
Alcuni incontri mi sono sembrati pesanti e confusionali; chiedo quindi di rivedere gli argomenti che facciamo perché siano alla portata di tutti.
Occorre evitare di portare persone esterne che a volte sollecitano giudizi. Vorrei continuare il cammino nella semplicità e non nella monotonia.
È bello che nella parrocchia ci sia una realtà di gruppo familiare. Io darei la priorità non all’argomento ma facendosi guidare dalla scelta di dare a tutti la possibilità di entrare nella discussione. Per esempio portando un esperienza personale di come il Signore può entrare nella propria vita. Occorre mettere in comune la propria esperienza mentre negli ultimi periodi si è andato troppo nella didattica.
La crescita è sempre personale anche all’interno della coppia. Qualunque argomento si affronta tutto scende poi nel dettaglio della vita personal; così riesco a vivere in maniera diversa anche problemi che sono all’interno della mia famiglia. Mi sembra positivo continuare in questo modo anche se vorrei portare maggiormente un mio contributo. È importante riuscire a stabilire dei contatti che vanno al di là degli incontri.
Sono contento di partecipare anche se parlo poco; gli incontri mi stanno formando perché mi è sempre mancato nel passato un arricchimento sulla catechesi. Ho il desiderio di acquisire informazioni su questi argomenti che poi diventano personali. Chiederei quindi una maggiore attenzione verso la catechesi.
Dobbiamo riuscire ad essere visibili all’interno della parrocchia per esempio preparare incontri tra i gruppi della parrocchia o preparare una “manifestazione” all’esterno di tutti i gruppi per propagandare la nostra attività.
Essere noi delle coppie che vivono bene è già una ottima finalità ma bisogna essere anche capaci di accogliere gli altri in maniera più calorosa facendoli sentire subito parte del gruppo.
Occorre creare dei momenti con finalità comuni per esempio prendere il compito di animare una messa come gruppo e come momento di servizio.
Partecipare a “Famiglie insieme” è significato uscire da situazioni familiari difficili. Questa è una potenzialità che ci dà il nostro gruppo. Un’altra caratteristica che ci alimenta e la fedeltà: sono ormai 20 anni che ci incontriamo. Non è scontato che ci sia un sacerdote del nostro gruppo ma è una ricchezza averla. “Famiglie insieme” è stato da qualche anno improntata più ad una formazione. Prima il sacerdote concludeva l’incontro mentre da qualche anno il sacerdote introduce e quindi fa formazione
Nel corso dell’anno sono mancati momenti importanti come la “Festa della Famiglia”; o come la giornata delle feste di Piedigrotta. Sono momenti in cui la comunità è invitata a meditare sulla famiglia.
I primi incontri di quest’anno sono stati insieme al gruppo “Sposi giovani” che poi ha voluto proseguire il cammino da solo. Non vedo questo episodio come una ricchezza per la parrocchia.
Vorrei sentire di più per il futuro l’appartenenza alla realtà parrocchiale e vorrei che ciascuno curasse questa momento e potenzialità di arricchimento. Siamo visti come un gruppo un po’ isolato; è una realtà che molti ci hanno contestato e quindi dobbiamo prenderne atto.
Famiglia insieme con il cammino di 20 anni contiene in sé bisogni diversi: c’è chi ha bisogno di una maggiore spiritualità e chi ha bisogno solo di partecipare ed ascoltare. Forse alcuni di noi volevo un gruppo di spiritualità familiare e non solo un gruppo famiglia; ci sono queste differenze di esigenze e bisogna tenerne conto.
Ci sono due strade: la prima è formare un gruppo famiglia, l’altra è formare un gruppo di spiritualità familiare.
La pastorale familiare dovrebbe contenere tutte le realtà della parrocchia. Ci si dovrebbe sentire tutti parte di una famiglia. Il consiglio pastorale dovrebbe prendersi cura di coinvolgere tutti gli operatori pastorali nella formazione delle famiglie e non delegare questo solo al Gruppo Famiglie. Ho sentito nel corso dell’anno la mancanza di momenti di spiritualità come quella che abbiamo avuto oggi. Dobbiamo anche rivedere il nostro contributo al sostegno a distanza per darne significato e non solo limitarci a raccogliere i fondi.